Il tuo team è diviso in gruppetti? E se il problema fossi tu?
Foto di Serkan Göktay
All’inizio sembrano solo affinità naturali tra colleghi: due o tre persone che si capiscono al volo, altri che si ritrovano spesso insieme nelle pause caffè.
Nulla di strano, niente di preoccupante.
Poi, un giorno, realizzi. Te ne accorgi.
A un certo punto lo vedi. Non puoi non vederlo!
Le e-mail non girano a tutti. Le informazioni restano bloccate tra poche persone.
Le idee non circolano più.
Qualcuno prende decisioni che coinvolgono l’intero team… ma senza avvisare!
Durante le riunioni, alcuni parlano poco, altri dominano il discorso.
C’è chi guarda i colleghi per capire il focus del discorso (è la prima volta che lo sente).
Si sono creati piccoli gruppi ermetici che non comunicano tra di loro
Le pause pranzo e gli apero post-lavoro si fanno in gruppetti chiusi.
Nelle chat di lavoro scrivono sempre agli stessi.
I feedback costruttivi scompaiono, si commenta sussurrando in corridoio.
Il “noi” si è trasformato in un “loro” e “noi”
Qualcuno si sente escluso dalle decisioni chiave.
È convinto che tanto non cambierà nulla: “faccio solo quello che mi chiedono”,
qualcun altro si prende tutto lo spazio, sovrastando gli altri.
Le riunioni diventano una formalità. La creatività si spegne, l’entusiasmo si affievolisce, nessuno si prende rischi o propone soluzioni nuove.
Sei il leader di gruppetti separati. Il leader di un team che è sparito!
Hai perso la connessione con i tuoi collaboratori.
Le tue parole e le tue scelte hanno più impatto di quanto immagini. Se vuoi migliorare la tua comunicazione, trovi spunti interessanti nei miei libri Autorevolezza e Prima volta Leader.
Il problema non è nato ieri. È cresciuto lentamente
Potresti pensare che il team diviso sia un problema dei tuoi collaboratori.
E se, invece, fosse il riflesso della tua leadership?
Potresti (anche involontariamente) aver favorito anche tu alla creazione di gruppetti nel tuo team?
Quanto sei davvero presente come leader?
Essere fisicamente sul tuo luogo di lavoro non vuol dire essere “presenti”.
Magari sei troppo preso dalle urgenze quotidiane, hai smesso di investire tempo nell’ascolto attivo,
quando non trasmetti più un senso di direzione… le persone cercano sicurezza altrove.
Un team unito ha bisogno di un punto di riferimento chiaro.
Se manca, spesso, lo trovano nei piccoli gruppi. Dove si sentono protette. Possono sfogarsi, lamentarsi, trovare complicità.
Chi sta guidando davvero la squadra?
Potresti esserti “allontanato” dal tuo team senza accorgertene.
I tuoi collaboratori si sono abituati ad “arrangiarsi da soli”, potrebbero fare semplicemente quello che devono fare.
Se non sei più il fulcro del team, prova a chiederti:
- Quando è stata l’ultima volta che ho avuto una conversazione sincera con ogni singolo collaboratore?
- Mi vedono come una guida o solo come qualcuno che assegna compiti?
- Sto dando a tutti lo stesso spazio per esprimersi o solo a chi parla di più oppure più forte?
Team diviso? Dai al tuo staff un motivo per non esserlo
Le persone lavorano bene insieme quando sentono di far parte di qualcosa di più grande dei loro piccoli gruppi.
Il tuo team sente davvero un obiettivo comune?
Ogni membro del tuo team sa perché sta facendo quello che fa?
Sente che il suo contributo è importante?
O sta solo cercando di sopravvivere, trovando supporto nel gruppetto?
Se domani entrassi in ufficio e chiedessi:
“Qual è la cosa più importante su cui stiamo lavorando tutti insieme?” otterresti la stessa risposta da tutti?
Se la risposta è no, il problema non è solo nei gruppetti separati.
Non hai ancora dato ai tuoi collaboratori un motivo importante per essere uniti.
Se noti che il tuo team si sta dividendo in fazioni, forse è il momento di rivedere il tuo stile di gestione. Scopri i miei servizi di coaching sulla leadership e impara a creare un ambiente più coeso e collaborativo.
E adesso?
Non basta lamentarsi del team diviso. Dire “siete una squadra”. Predicare unità. Pretendere coesione.
La fiducia non si comanda. Si “costruisce”.
E se si è incrinata, va ricostruita. Pezzo dopo pezzo.
Leggendo queste righe ti sei riconosciuto in alcune situazioni, fermati un attimo e chiediti: cosa posso fare oggi, concretamente, per essere un leader più presente, più equo, più ispirante?
Se senti che il tuo team si sta fratturando e vuoi capire come riportarlo all’unità, parliamone in una sessione di coaching. Spesso, bastano poche azioni mirate per rimettere le cose in equilibrio.
Rendi visibile il problema, ma senza colpevolizzare
Apri il dialogo. Non accusare, non puntare il dito.
Fai emergere la realtà:
- “Cosa vi sembra che stia succedendo?”
- “Cosa ci impedisce di collaborare di più?”
- “Che cosa ci stiamo perdendo?”
- “Qual è il nostro obiettivo più grande?”
- “Cosa ci rende squadra?”
Quando le persone possono “nominare” un problema, possono anche risolverlo.
Ricostruisci la fiducia, una conversazione alla volta
Dedica tempo ai tuoi one-to-one.
Ascolta senza interrompere. Chiedi: “Come ti senti nel team? Dove possiamo migliorare insieme?”
Quando le persone si dividono in piccoli gruppi, è perché hanno perso di vista il “perché” sono sul posto di lavoro ogni (santo) giorno.
Spiegalo. E fallo vivere, ogni giorno, con azioni coerenti.
Sii il primo ad ammettere che qualcosa non ha funzionato anche nella tua leadership.
Team diviso? Rompi le dinamiche
Crea spazi per la connessione vera.
Non solo meeting. Non solo task. Crea occasioni di dialogo informale. Momenti per conoscersi oltre il ruolo. Ascolto autentico, anche fuori dal lavoro.
Mescola i gruppetti di lavoro.
Assegna responsabilità condivise, che costringano a collaborare. Premia i comportamenti collaborativi, non solo i risultati individuali.
Prova a portare il team fuori dal suo ambiente abituale. Uscire dal tipico spazio dove le persone interagiscono di solito farà miracoli.
Contatta un formatore o coach professionista che possa agire in modo obiettivo e confidenziale e organizza un workshop, cene, aperitivi che possano promuovere la connessione.
Se non lo fai tu, chi lo farà?
Se non intervieni, se lasci correre, la distanza si allarga.
Ma se agisci, puoi ricucire. Non subito.
Ma puoi farlo.
La squadra non si costruisce con le parole. Si costruisce nelle scelte di ogni giorno.
E se oggi scegli di ripartire… il primo passo lo stai già facendo.
Vuoi capire da dove ripartire col tuo team?
Scrivimi: possiamo lavorare insieme per ricostruire coesione, fiducia e performance.
Perché senza squadra, non c’è risultato che tenga.