Buone vacanze
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Riprenderà mercoledì 13 settembre.
BUONA PAUSA ESTIVA A TUTTI!
Michele
BUONA PAUSA ESTIVA A TUTTI!
Foto di Andrea Piacquadio
Hai notato come la parola “scelta” sia spesso raffigurata con un’immagine di un bivio in fondo ad un sentiero boscoso oscuro, senza indicazioni?
Vai a sinistra? … E se sarà piena di insidie e finirai per rimpiangere questa scelta?
Forse dovresti andare a destra … ma se non è quello che pensi?
Magari dovresti semplicemente sederti davanti a questo bivio.
Non decidere finché non saprai con certezza quale sarà la scelta perfetta.
Anche non-scegliere è (in fondo) una scelta.
Gran parte dello stress e delle difficoltà della vita dipendono dal prendere decisioni.
Grandi e piccole.
Piccole o grandi, poco importa.
I risultati di queste scelte non cambieranno il mondo.
Neanche il “tuo” mondo.
Tuttavia, alcune scelte ci danno la sensazione inconfondibile che se sbagliamo …ci facciamo male!
Accettare le nuove offerte lavorative ti porterà più motivazione (pro), meno tempo per la famiglia (contro),
uno stipendio migliore (pro) ma anche più tensione con il tuo partner (contro), e chissà che altro…
oddio cosa faccio?
Contrariamente a quanto ci è stato insegnato, non dobbiamo scegliere tra giusto o sbagliato.
Ci sono solo scelte, ognuna con i propri potenziali vantaggi e sfavori.
Prendi la decisione migliore possibile in questo preciso momento.
Semplicemente, perché …
È incredibile come questa verità fondamentale, possa essere così facilmente dimenticata.
Ancora una volta, non c’è scelta giusta o sbagliata.
Ma ovviamente ce ne sono di migliori e peggiori.
La vita va avanti, comunque. Se è la scelta giusta, fantastico!
Se è quella sbagliata, potrai sempre trarre vantaggio da questa esperienza.
Non sai mai cosa succederà, né cosa accadrà in seguito.
Puoi solo decidere e fare una scelta.
Ma l’idea che ce ne sia una “giusta” è una favola che continui (anzi continuiamo) a raccontarci.
Ci possono essere scelte migliori o peggiori, risultati positivi o negativi ma non esiste una linea d’azione da seguire che ti porti alla decisione giusta.
Eppure, ci comportiamo come se ci fosse, da qualche parte là fuori,
una giusta linea di condotta.
Abbiamo un disperato bisogno di identificarla.
Forse scopriremo nel modo più doloroso che non esiste.
Non saprai mai quale sia la scelta giusta.
Rinuncia all’idea di inseguire la decisione giusta.
Può essere liberatorio!
Può essere un enorme sollievo riconoscere che è un obiettivo impossibile.
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Non voglio essere equivocato.
Prima di decidere se accettare nuove offerte lavorative,
è fortemente consigliabile verificare e controllare tutte le informazioni in tuo possesso.
Ciò non toglie che … il futuro è complesso,
e il Mercato del lavoro di oggi è quanto mai incerto e volatile.
Ulteriori dati potrebbero essere utili, ma potrebbero non essere sufficienti.
Anche se raccogli tutte le informazioni sull’azienda non ti assicurerai la scelta giusta.
Per esempio, l’azienda è in linea con i tuoi valori,
è conosciuta, stabile finanziariamente, la proposta è molto interessante e adeguata,
con i colleghi ti trovi benissimo ma con il capo (sin da subito) non funziona a livello relazionale.
Questa unica “anomalia” potrebbe rendere la tua quotidianità stressante e logorante.
Una sola persona (un solo dato negativo) potrebbe portarti a etichettare come “sbagliata” la decisone di accettare l’invito in questa azienda.
Per questo ti invito a … non concentrati sulla decisione “giusta”.
Se decidi di accettare quell’offerta di lavoro …
quello che più conta è il tuo approccio e le tue convinzioni.
Come vedi te stesso. Cosa vuoi ottenere.
Se si rivelerà un’esperienza negativa, saprai come affrontare la situazione!
La perseveranza è la dote che ti permetterà di andare oltre le circostanze.
Ti permette di superare questo passo falso!
Devi trovare dentro di te la forza.
E andare avanti.
La competenza, la bravura, il talento non è tutto, non è sufficiente, occorrono duro lavoro e tenacia.
Perseveranza. Grinta.
Il successo professionale non è solo aver fatto la “decisione giusta” ma anche questione di …
pazienza e perseveranza.
Non mollare!
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In questo (lungo) articolo abbiamo visto quali sono gli aspetti fondamentali da tenere in considerazione, quando devi valutare una proposta di lavoro.
Anche se non è semplice,
non farti prendere dalla fretta di accettare una nuova offerta di lavoro.
Ancor di più, se non ti trovi bene nel tuo attuale lavoro.
Il rischio è (anche inconsapevolmente) di enfatizzare la nuova proposta, sopravvalutare gli aspetti positivi,
non vedere i segnali di pericolo, prendere una decisione affrettata,
che ti può far finire in un lavoro ancora peggiore di quello attuale.
Nel breve termine sarai costretto a cercare nuovamente un altro lavoro.
Ascolta la tua voce interiore.
Il tuo istinto di solito ha ragione, anche se non riesci a dare una spiegazione concreta e razionale.
In bocca al lupo per la tua scelta!
Foto di Andrea Piacquadio
Un discorso speciale riguarda il compenso.
Sebbene la retribuzione sia un fattore importante nelle trattative con i potenziali datori di lavoro,
non è l’unica cosa di cui preoccuparsi quando si riceve una proposta di lavoro.
Assicurati di considerare l’intero pacchetto di compensazione.
Valuta attentamente le prestazioni che l’azienda offre: il parcheggio gratuito, la mensa o un asilo nido convenzionato nelle vicinanze, ecc.
Considera anche le ferie e permessi.
Considera (l’eventuale) tempo di percorrenza dilatato che potrebbe influire sui tuoi tempi personali,
rubare tempo essenziale per te e la tua famiglia.
Un tragitto più lungo potrebbe anche spingerti ad avvicinarti all’ufficio.
Oltre allo stress, un trasloco è una spesa in più da considerare e da confrontare con la tua situazione attuale.
Quello che inizialmente sembra un aumento di stipendio potrebbe diminuire drasticamente,
se non hai tenuto conto di tutte le spese.
Il pacchetto salariale e di benefit è un fattore cruciale quando consideri un’offerta di lavoro.
Quando ottieni un nuovo lavoro, anche se affronti un tragitto più lungo,
non ti dispiace perché sei ancora in fase “luna di miele”.
Entusiasta del lavoro e di tale opportunità.
Qualche tempo dopo, quando rimani bloccato nel traffico per l’ennesima volta, come ogni giorno, inizi a logorarti. Dopo pochi mesi, inizi a cercare un nuovo lavoro.
Non farti trovare impreparato a questa domanda.
Informati e pensaci bene,
in modo da essere pronto a rispondere all’eventuale domanda riguardante il salario.
È preferibile indicare una “forchetta” salariale piuttosto che una somma precisa.
Certe aziende preferiscono parlare di salario annuo, altre di salario mensile.
Calcola entrambi ed annotali per non essere preso alla sprovvista durante il colloquio (nel loop emotivo dell’intervista rischi di sparare-troppo-basso o troppo-alto).
Lo stipendio è inferiore al tuo proposito, ma l’azienda potrebbe offrire abbonamenti a palestre, orari di lavoro flessibili, asili nido, programmi benessere o mezza giornata di libero durante l’estate.
Questo è un compromesso che potresti considerare se corrisponde ai tuoi obiettivi di equilibrio lavoro-privato.
non bocciarla subito (a meno che non ti sembri palese strozzinaggio).
Ti invito a calcolare (prima) in salario minimo che saresti disposto ad accettare (come si dice tappandosi-il-naso). Al di sotto di quella cifra … non se ne fa niente!
Il mansionario potrebbe essere in linea con la retribuzione di livello base o medio,
ma dai colloqui di lavoro hai sentore che ci siano ulteriori responsabilità?
Tipo … paga da venditore ma con responsabilità di personale e di budget!
Attenzione anche a proposte salariali interessanti a fronte di aspettative aziendali elevate o irrealistiche.
Soltanto una volta conosciuti tutti i risvolti di queste valutazioni,
potrai decidere se tornare dal responsabile delle assunzioni per negoziare la tua offerta di lavoro.
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In un mondo del lavoro ideale, la soluzione sarebbe facile:
“Vuoi più soldi, basta chiederli”. Semplice, vero?
Peccato che la questione qui si complica, si blocca.
Si arena.
Quanto te la senti di negoziare il tuo salario?
Incassare un primo NO, rilanciare, aspettare, cogliere l’attimo buono nella trattativa?
No, non è facile.
Roba da avvocatoni-di-grido, vero?
Se sei titubante per iniziare una trattativa sul tuo stipendio … è comprensibile!
Dipende dal tuo stile negoziale, da quello della controparte, dalla tua motivazione,
dalla tua assertività e da altri aspetti situazionali, che non sono prevedibili a priori.
Hai paura di parlare di soldi … in tempi di crisi?
Potresti sentirti in imbarazzo a parlare di denaro,
in particolare negoziare in tempi così complessi come quelli che stiamo attraversando.
Vero anche che, se la crisi ha colpito tanto e in vari settori, ci sono (non poche) nicchie felici e floridi aree in cui la parola “recessione” non si è minimamente sentita.
Anzi.
una contrattazione sul vile-denaro non è assolutamente fuori contesto, inadeguata o irrispettosa (crisi-o-non-crisi).
Ma è necessario ricordarci che “no” la prima volta non significa (necessariamente) che l’argomento sia fuori discussione per sempre.
La trattativa, in realtà, inizia spesso con una richiesta negata.
Altrimenti non si chiamerebbe trattativa.
Negoziazione.
La volta dopo, puoi prepararti meglio ed entrare nella trattativa con dati e fatti concreti,
cifre ben ponderate, i dati sul tuo rendimento e valore di mercato.
Se riesci a separare la parte emozionale,
rimuovi la maggioranza dell’attrito.
Nulla si apprende senza esercizio e perseveranza,
ancor meno la negoziazione.
In genere, c’è spazio di manovra, quindi affina le tue capacità di negoziazione prima di firmare il contratto di lavoro.
Foto di Andrea Piacquadio
Accettare una nuova offerta di lavoro è qualcosa di più che lasciare il tuo attuale lavoro (che forse non ti piace più) e guadagnare uno stipendio più consistente.
Al di là di valutazioni prettamente economiche, un cambio di lavoro dovrebbe rappresentare un passo in avanti verso la tua “realizzazione” professionale.
È una nuova avventura.
Dovrebbe essere anche soddisfacente, sfidante.
Emozionante.
Prima di accettare il nuovo lavoro, chiediti se nella nuova posizione potrai utilizzare completamente le tue abilità e i tuoi punti di forza. Eviterai di dover fare marcia indietro dopo pochi mesi!
Ti ricordi questa domanda? Chissà quante volte l’hai sentita (e odiata) nei vari colloqui di lavoro. Beh! Eccola qua!
Mai come adesso è così pertinente!
Quando sai chiaramente cosa vuoi dal tuo lavoro,
sarà molto più facile prendere una decisione obiettiva.
Viceversa, se ritieni che il nuovo lavoro non ti aiuti ad avanzare verso i tuoi obiettivi di carriera,
forse vale la pena riconsiderarlo.
In definitiva…
Durante il colloquio di lavoro (magari più di uno) chiedi agli intervistatori informazioni sulle opportunità di sviluppo professionale e di crescita con l’azienda:
Esamina i programmi interni di apprendimento e sviluppo.
Scopri se l’azienda sosterrà (finanziariamente e non solo) anche la tua partecipazione a corsi di formazione, conferenze, convention, eventi di networking.
È importante che i tuoi (eventuali) nuovi datori di lavoro ti aiutino a raggiungere i tuoi obiettivi professionali.
Assicurati di avere opportunità di sviluppo professionale nel tuo nuovo ruolo. Non vuoi entrare in una nuova posizione per poi accorgerti, nel giro di un anno, che stai correndo sul tapis roulant.
Di essere già arrivato al massimo del tuo potenziale in quell’azienda!
Se in fase di selezione l’intervistatore non ha parlato esplicitamente di crescita professionale, e tu non hai chiesto. Adesso con chi te la prendi!
Ok, magari prima distinguiamo tra felicità e soddisfazione lavorativa.
La soddisfazione potrebbe essere uno stato a lungo termine,
mentre la felicità è una forma di “estasi” momentanea, destinata a svanire,
che riscontri solo per un breve periodo di tempo.
Hai in mente il finale di “La ricerca della felicità?” con Willy Smith?
Quando gli è stato comunicato che è proprio lui il candidato scelto per l’assunzione, la sua gioia è stata incontenibile:
“Questa parte della mia vita,
questa piccola parte della mia vita si può chiamare Felicità!”
Potresti sentirti completamente soddisfatto del tuo percorso professionale,
pur accusando momenti di altissimo stress (in cui non sei felice).
SEI INDECISO SE FIRMARE? > CONFRONTATI CON ME
Nel lavoro attuale ti senti bloccato nella tua posizione attuale, poco riconosciuto e apprezzato?
Oppure ti stai lasciando andare? Pochi stimoli, ancor meno motivazione?
Queste situazioni potrebbero darti la sensazione di essere intrappolato nel tuo attuale lavoro.
Chiediti:
Se necessario, annota un elenco di pro/contro.
Includi tutte le domande sopra elencate.
Parla con il tuo partner, la tua famiglia,
chiunque possa aiutarti ad acquisire una prospettiva oggettiva e aggiuntiva.
Accettare un nuovo lavoro è un passo importante,
non lasciare che impazienza e superficialità ti spingano ad accettare un’offerta di lavoro senza un’attenta considerazione.
Valuta attentamente se la nuova offerta lavorativa rischia di precluderti spazi importanti dedicati a te e alla tua famiglia.
Se hai esigenze specifiche legate ad altri impegni ti conviene essere trasparente sin dall’inizio.
Fai presente che avrai bisogno di qualche ora per finire il corso di formazione che stai frequentando oppure prendere i figli dal doposcuola.
Essere chiaro fin da subito crea un rapporto di fiducia,
senza equivoci o false aspettative,
da parte di entrambi.
Chiediti:
Anche se non vorremmo (mai) ammettere che il denaro aiuta a prendere le nostre decisioni,
di solito lo fa.
Se trovi che sei concentrato più sull’aspetto economico,
concediti più tempo per valutare la questione.
Il tempo ha un valore inestimabile,
ancora di più con ritmi frenetici, le agende traboccanti e le settimane volano.
Prova a cambiare prospettiva.
Potresti negoziare qualche ½ giornata di libero.
Formatore e Coach.
Propongo coaching per trasmettere più forza e autorevolezza sul lavoro. Utilizzare una comunicazione più efficace con i collaboratori, il capo, i colleghi oppure l'azienda.
Strategie e tecniche per diventare il riferimento
carismatico dei tuoi collaboratori e colleghi.
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