10 domande toste toste per capire quanto sei tagliato per comandare – 2
6. Ti senti a tuo agio con persone più anziane di te?
Una tendenza naturale quando si sta gestendo collaboratori più anziani di te è voler dimostrare (a tutti i costi) chi detiene lo scettro del potere.
Voler dimostrare a tutti i costi chi comanda…
crea un’atmosfera pericolosamente competitiva che non concede tregua e può diventare una spirale di comportamenti insubordinati.
È particolarmente difficile quando si sta gestendo ex colleghi o persone con molta più esperienza di te.
Molti team leader rispondono diventando eccessivamente esitanti o esageratamente aggressivi.
Pensi di saper trovare il giusto equilibrio?
Per approfondire leggi il mio post “7 errori da evitare quando gestisci collaboratori più anziani di te”
7. Pensi di saper mostrare le tue aspettative con calma e in modo aperto e diretto?
I leader deboli ricorrono spesso a un controllo rigido,
instaurano un clima di paura e di ansia,
si comportano in modo ambiguo, gridano,
denigrano o fanno richieste irragionevoli.
Trattare le persone in modo imparziale e positivo?
Dare feedback correttivi senza diventare negativo o frustrato?
Leadership non significa tirannia.
La leadership si basa più sulla relazione che sull’impartire ordini.
Il leader efficace è capace di guidare un team senza impugnare la spada del potere assoluto.
I leader non sempre danno ordini,
anche se la loro posizione lo impone.
Più spesso,
motivano, ispirano e incoraggiano i propri collaboratori a fare ciò che è richiesto in una data situazione.
8. Chiedi consigli o fai tutto da solo?
Parte del tuo lavoro sarà di costruire (almeno nelle intenzioni) una squadra forte e vincente,
e questo significa che sarai alla ricerca di persone esperte e intelligenti.
Anche più brillanti e competenti di te.
Il tuo ego è abbastanza forte da saper gestire persone le cui competenze potrebbero oscurare la tua?
Pensi che chiedere un parere o un consiglio sia un segnale di debolezza?
Pur di non chiedere ai tuoi collaboratori,
decidi di fare tutto da solo,
senza consultare nessuno?
9. Riesci a dormire prima di un licenziamento?
Questa è una delle parti più difficili.
Hai già avuto modo di licenziare un collaboratore?
Anche se si tratta di un padre di famiglia con moglie e 3 figli a carico?
More: scopri il servizio di coaching ideale per potenziare la tua team leadership
Per quanto ci si possa preparare a gestire la situazione,
si può essere sorpresi da una reazione inaspettata e restare spiazzati.
Potrebbero essere reazioni di forte dispiacere ma anche di pianto, aggressività,
di accusa che potrebbero coglierti alla sprovvista.
Senza dubbio è facile perdere il sonno la notte prima della comunicazione della cattiva notizia.
E forse anche la notte successiva.
E quella dopo.
È naturale essere dispiaciuti e rattristati.
Ma the show must go on…
Se preferisci un’estrazione dentale senza anestetico piuttosto che comunicare un licenziamento a un collaboratore,
forse è il caso di chiedersi se sei pronto a comandare.
10. Sei disposto a essere il primo a entrare in ufficio e l’ultimo a uscire? Essere solo?
I leader possono essere persone molto sole.
La solitudine è uno dei costi da pagare.
Il più salato.
Sei consapevole di questo prezzo?
Essere (tutti i giorni) il primo a entrare in ufficio e l’ultimo a uscire,
potrebbe sembrarti un ottimo viatico per la promozione,
ma come la mettiamo poi con l’equilibrio lavoro-privato?
La mancanza di equilibrio può essere un precursore di burnout,
e può anche spingerti a porre aspettative irragionevoli al tuo team.
Allora .. sei pronto a comandare?
Se queste risposte ti hanno messo in difficoltà o hanno posto dei dubbi sul tuo essere leader,
non significa che tu ti debba automaticamente escludere dall’assumere una qualsiasi posizione di comando.
Le persone possono imparare a superare i propri limiti e i propri atteggiamenti negativi e diventare leader migliori.
Se non credessi nel cambiamento e nella potenzialità delle persone,
non farei il coach.