6 motivi perché ti senti intrappolato nel tuo attuale lavoro – parte 2
LEGGI ANCHE > la parte 1.
4. Non sai dove andare
“Come fai a sapere come andare dove vuoi andare, se non sai dove andare?” direbbe più o meno Totò nella famosa scena della “Totò, Peppino e la … Malafemmina”.
Ovviamente è davvero difficile ottenere quello che uno desidera quando non si sa che cosa si vuole.
Ma come fai a sapere cosa effettivamente vuoi?
Semplice! Rimani dove sei finché arriva la risposta.
E se la risposta non arriva?
Ah! Così non ti va bene? Certo, così vuol dire sentirsi in trappola!
Ma c’è un’altra possibilità. Cominciare a porsi alcune domande. Domande serie, potenti e dare risposte altrettanto serie, potenti e (spietatamente) sincere.
- Che cosa cerchi, veramente?
- Un lavoro con più autonomia?
- Lavorare per conto tuo? Cambiare città?
- Un lavoro più creativo?
- Assumere maggiori responsabilità? Ma poi … la sai reggere la pressione?
Ciò che conta è essere pronti a porsi domande difficili per avere un’idea mirata del tuo prossimo lavoro/ruolo.
Spesso ci convinciamo di “non sapere dove andare”, ma è solo una giustificazione per non muoverci … rimandiamo con la scusa di aspettare di essere pronti.
5. Stai aspettando di essere pronto
Aspettare è una buona tattica se è parte di una strategia a più ampio respiro.
Per esempio … aspetto per risparmiare i soldi necessari per avviare la mia attività in proprio.
In caso contrario, è solo una perdita di tempo, un dubitare se stessi, scavare una buca, infilarci dentro e sentirsi in trappola.
- “Oggi non me la sento”
- “Sono stressato”.
- “Quando sarà passato questo periodo, lo faccio”
- “Non sono preparato.”
- “Non sono ancora pronto”
- “Questo non è il momento giusto.”
- “E’ un periodo pesante.”
Quando lo farai?
D’istinto o solo dopo una lunga e meditata riflessione?
Dopo averci dormito sopra? Dopo aver chiesto il parere agli altri?
Aspettando il segnale dal cielo o da un sogno? Chiedendo il parere di una maga o seguendo l’oroscopo?
Oppure semplicemente aspettando “domani”?
La verità è che non saremo mai pronti!
Muoviamoci ora o potremmo non partire mai più.
Per iniziare, non aspettiamo di essere preparati, di essere perfetti o di “sapere tutto”.
Abbiamo scelto il nostro obiettivo, abbiamo raccolto tutte le informazioni necessarie, abbiamo valutato i rischi e individuato le azioni da fare.
Adesso dobbiamo fare il primo passo.
Parti adesso e migliora strada facendo, un piccolo passo dopo l’altro.
Se qualcosa non va, cambia un dettaglio e poi riprova.
All’inizio non ti sentirai mai completamente pronto perché stai andando oltre la tua abituale zona di comfort, stai prendendo una strada stimolante ma anche ignota e (forse) piena d’insidie.
Puoi conoscere tutta la teoria, ma non “scendi” nella pratica sei sempre al punto di partenza.
Potresti leggere e informarti per giorni o per anni, ma non saprai mai tutto quello che c’è da sapere.
A un certo punto dovrai fermarti, respirare e … buttarti!
“Sentirsi bloccati non significa restare fermi. Con il coaching, puoi costruire un piano d’azione concreto per il cambiamento.”
6. Hai paura di sbagliare
Ci hai già provato, hai fallito e hai paura che accada un’altra volta?
Ti servono garanzie di successo?
Mi spiace ma non ci sono certezze o garanzie di successo quando siamo di fronte ad una scelta.
Nella vita, se decidiamo di-scendere-in-campo, dobbiamo accettare che potremo essere feriti (spesso è una certezza).
Se hai paura di farti male, per proteggerti sviluppi meccanismi (soprattutto inconsci) di auto-protezione e di evitamento che “stroncano” sul nascere qualsiasi tua volontà di cambiamento.
- “Non si sta poi così male qui …”
- “Stronzate … Sono troppo giovane/vecchio per queste cose …”.
- “È inutile … non ho conoscenze in alto”
- “Tanto arrivano sempre i raccomandati”
- “Tanto lo so prima o poi cado a testa in giù”.
Oppure ti rinchiudi dietro la disillusione o il realismo.
“Non è così semplice come credi … io ho problemi”. La verità è che … i problemi (intesi come difficoltà non come tragedie) li abbiamo tutti ma solo alcuni hanno la forza di volontà per superarli.
Guarda le persone di più successo o che hanno fatto strada nella vita. Pensi che non abbiano anche loro problemi o paura di sbagliare, di fallire?
Eppure non mollano mai, anche se inciampano nei loro errori, si rialzano e proseguono.
Il fallimento, per loro, non è la fine della strada, è solo un passo sulla via verso i loro obiettivi.
Come uscire dalla sensazione di sentirsi in trappola?
Senza cadere nel vittimismo o nell’accampare scuse, accettiamo i nostri limiti,
impariamo a riconoscere i nostri errori e usarli per migliorare e passiamo senza indugio all’azione.
Ogni fallimento può insegnare qualcosa.
La sfortuna conta meno di quello che crediamo … il risultato che otteniamo è una conseguenza diretta delle nostre azioni.
Se ti senti intrappolato, non aspettare oltre. Puoi ritrovare la direzione giusta e ripartire con slancio.
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