7 motivi perché la perfezione sta rovinando il tuo lavoro

perfezione

Ti senti soddisfatto quando termini il tuo lavoro, oppure pensi che “non sia mai abbastanza” e alzi continuamente gli standard fino a quando, inevitabilmente, fallisci?

Riesci a focalizzare il tempo e le energie sui punti salienti di un lavoro o progetto o ti tormenti per ogni minimo dettaglio?

La perfezione è come un miraggio … si scorge in lontananza … ma ogni volta che ci si arriva vicino … sparisce e rimane solo la delusione.
Si dice che … la ricerca della perfezione è uno dei percorsi più veloci per l’infelicità.

La perfezione non esiste

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La perfezione è un’illusione che ci tiene intrappolati in un ciclo senza fine d’infelicità e delusione.

Allora perché sentiamo il bisogno di essere sempre perfetti e impeccabili?
È una questione d’autostima.

Se abbiamo un così forte desiderio di essere perfetti, è perché siamo preoccupati di ciò che gli altri pensano di noi, chiediamo loro un riconoscimento, un’approvazione … se siamo perfetti sicuramente chi mai potrebbe criticarci o trovare un difetto nel nostro lavoro? Infatti, la fiducia di un perfezionista è subordinata al raggiungimento degli obiettivi.

Ecco 7 motivi perché la perfezione sta rovinando il tuo lavoro:

1. Perfezione vuol dire non finire mai

Il Mondo di oggi è così complesso e si muove troppo velocemente, come puoi pensare di raggiungere la perfezione?

Come puoi credere di finire un lavoro, un progetto in poco tempo senza mettere in conto errori, imprecisioni, approssimazioni o problemi con i clienti/capi che diventano sempre più impazienti mentre aspettano il tuo lavoro finito?

Se sei un perfezionista inguaribile, hai così tanta paura di sbagliare che tendi a non finire mai i compiti, sei ossessionato dall’incertezza ogni volta che termini un compito. Ecco perché i perfezionisti sono così riluttanti a prendere in considerazione “qualcosa di finito”. È il tempo delle valutazioni e dei giudizi.

2. La perfezione richiede troppo tempo

Siccome sei un perfezionista impenitente (pensi di essere giudicato male) anche se hai finito, tendi a riguardare, controllare e verificare in modo maniacale tutti gli aspetti … ma così facendo stai dilatando al massimo il tempo a tua disposizione.
 


 

E così il tempo non ti basta mai.

Ogni incarico richiede una quantità eccessiva di tempo, peggiorata dalla costante perdita di energia per la ricerca di errori.

Un logorio continuo.

3. Il perfezionismo riduce la performance

Lo sapevi che la preoccupazione incessante per raggiungere la perfezione può compromettere o ridurre la performance?

I Psicologi canadesi Gordon L. Flett e Paul L. Hewitt hanno studiato gli effetti debilitanti sugli atleti in ansia per realizzare la prestazione perfetta. “Anche se alcuni sport richiedono agli atleti di ottenere prestazioni perfette, la tendenza a essere preoccupati per il raggiungimento della perfezione spesso compromette le prestazioni.”

4. La perfezione fa aumentare ansia e stress

Che cosa contraddistingue un perfezionista incallito?

La costante preoccupazione per gli errori e i dubbi sulle sue azioni. I perfezionisti temono che un errore porterà gli altri a pensare male di loro; la prestazione è intrinseca alla loro visione di se stessi.

La perenne lotta per essere perfetti può essere molto logorante e stressante. E lo stress può portare irritabilità, mancanza di empatia, difficoltà di concentrazione e una miriade di altri problemi, sia fisici sia mentali.

5. Il perfezionismo causa rapporti difficili

Se sei un perfezionista accanito, vuol dire che stai (disperatamente) cercando di raggiungere un modello mitizzato o impossibile da ottenere. Vuoi che anche gli altri siano perfetti e spesso poni obiettivi fuori dal comune, quasi impossibili da raggiungere.

Probabilmente sei piuttosto critico sia con te stesso sia con gli altri, ti senti superiore e pur di apparire perfetto sei disposto a tutto e questo causa inevitabilmente rapporti professionali difficili.

Ogni giorno, sul lavoro ci può capitare di ricevere delle critiche e in genere non ci fa mai molto piacere. Come reagisci quando qualcuno ti dice la sua su di te o sul tuo comportamento? Ascolti con attenzione, chiedi spiegazioni o vai via sbattendo la porta?

 
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6. La perfezione spesso è controproducente

Se sul lavoro, utilizzi il perfezionismo per “forzarti” a svolgere bene un compito in modo da aumentare la tua autostima … ricorda che così facendo rischi di ottenere l’esatto effetto opposto.

Il perfezionismo esasperato è controproducente e porta alla paralisi.

Questa stasi si traduce in scarso rendimento sul lavoro (con conseguenti discussioni, critiche, disapprovazioni, ecc.) che è proprio quello che il perfezionista, ironia della sorte, sta cercando di evitare a tutti i costi.

7. Perfezione vuol dire perdere opportunità

Se sei perennemente in attesa che le cose siano perfette, potresti perdere delle occasioni e mancare delle opportunità, a causa della paura del fallimento.

La ricerca della perfezione impedisce di far accadere le cose nella vita.

Non c’è mai un momento perfetto, un lavoro perfetto, una città perfetta, dei colleghi perfetti o un partner perfetto … così se non desideri anche tu entrare nella “ruota del criceto” per inseguire la perfezione, potrebbe essere il momento di cominciare ad agire in modo diverso.

Alcuni degli imprenditori di maggior successo hanno iniziato progetti che erano ben lungi dall’essere perfetti e li hanno trasformati, strada facendo, in successi.

Puntare al miglior risultato possibile

Quando vogliamo essere perfetti, efficienti e sempre “all’altezza”, ci carichiamo sulle spalle carichi emotivi molto pesanti … e anneghiamo in ansia da prestazione o da fantasie che gli altri ci stanno giudicando male.

Non devi puntare alla perfezione ma al migliore risultato possibile.

Devi essere consapevole di aver dato o fatto il massimo con le risorse a tua disposizione, considerando tutte le variabili, impedimenti e intoppi che sono fuori dal tuo controllo e la tua volontà. Così inizia a guardare alla perfezione (sproporzionata) come un ostacolo piuttosto che qualcosa di cui essere orgogliosi.

E tu, come ti relazioni con i tuoi colleghi o i tuoi collaboratori? Ti è mai successo di aver compromesso, a causa del tuo eccessivo perfezionismo i rapporti interpersonali con il capo, i colleghi o il team?