Smartphone e portatili sono dannosi alla tua autostima

smartphone e autostima

Smartphone e autostima.
Avrete senz’altro letto (o forse no) come l’uso incessante di smartphone, laptop, tablet,
può influire negativamente sui nostri rapporti e sulla nostra performance.

Un gruppo di ricerca ha scoperto che tenere lo smartphone sul comodino danneggia il nostro riposo.
Ci rende più stanchi e meno produttivi il giorno dopo.

Sembra, infatti,
che il telefono cellulare interferisca con il riposo e il rendimento lavorativo anche quando non lo usiamo.

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Tenerlo sul comodino può regalarci notti agitate perché la luce emessa all’arrivo di mail e messaggi sopprime il rilascio di melatonina,
un ormone che favorisce il sonno.

Karla Klein Murdock, psicologa americana,
ha trovato un possibile legame tra mancanza di sonno e sms.

La sua ricerca ha dimostrato che gli studenti universitari che abitualmente “messaggiano” tanto impiegano anche molto più tempo per addormentarsi,
dormono meno e si sentono più stanchi il giorno dopo. Per saperne di più.

Ma forse non hai ancora sentito l’ultima … su smartphone e autostima …

Essere incollati al dispositivo smartphone può avere un impatto negativo anche sulla tua autostima.

La Psicologa e autrice Amy Cuddy ha stabilito che, poiché la postura può influenzare gli ormoni, può anche influire sul modo in cui la nostra mente riflette la fiducia.

Quindi, se si sta regolarmente seduto in quello che la Cuddy chiama la posizione ricurva,
è probabile che parleremo con meno autorevolezza e convinzione.
Saremo percepiti dagli altri come persone poco sicure di sé.

Infatti, se una postura corretta aumenta l’autostima, giova alla salute, conferisce maggiore fiducia in se stessi, migliora la capacità intellettiva,
così … accade l’esatto contrario quando un individuo si rannicchia e “raggomitola” su se stesso assumendo una postura scorretta.

 


 

Ecco …
ci mancava anche questa!
Soprattutto in un’epoca dove l’autostima e la fiducia scarseggiano.

Stando curvi sullo schermo si rischia la iGobba

Basta guardarsi attorno in un bar, sull’autobus o nella sala d’attesa:
quante sono le persone piegate e “curvate” sullo schermo di uno smartphone?

Sono soprattutto i più giovani, che quotidianamente contorcono il corpo verso cellulari e tablet,
incombe così il rischio di sviluppare questa postura contorta che il fisioterapista neozelandese Steve Augus,
chiama la “iGobba”.

Secondo August molti adolescenti iniziano a manifestare una sorta di gobba (un inarcamento della schiena dovuta a una postura sbagliata).
Un problema che fino a qualche anno fa riguardava per lo più gli anziani,
che in decenni trascorsi chini su libri o quaderni avevano sviluppato questa deformazione.

 
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Stare curvi può renderci abulici e passivi

Smartphone e autostima …
le ripercussioni non sono solo fisiche (cervicale, mal di testa, rigidità del collo e delle spalle).
La stessa postura può provocare o amplificare uno stato emotivo.
Stare curvi, in particolare, può farci sentire depressi, apatici e poco vitali.

Bastano piccoli accorgimenti per salvare la situazione e arginare questi effetti collaterali.
Come fare un po’ di stretching e tenere spalle e testa all’indietro quando si guarda il cellulare,
alzando di più le braccia e avvicinandolo al volto.

Posizione un po’ scomoda, ma a prova di gobba,
pardon di iGobba.