13 cose che deve fare un manager il primo giorno di lavoro – parte 2
LEGGI ANCHE > la parte 1.
7. Non essere se stesso (non ancora)
La parola d’ordine per il tuo primo giorno di lavoro è moderazione.
Non gettarti subito a capofitto nella mischia.
È il tuo primo giorno di lavoro.
Calma … ragioniamoci sopra un attimo.
Sei un tipo frizzante che sprizza energia da tutti i pori? Bene, abbassa l’intensità altrimenti rischi di spaventare le persone.
Oppure sei una persona pacata, tranquilla e riflessiva? Alza i toni di una tacca. Prendi una tazza in più di caffè e sfoggia tuo miglior sorriso (anche se di circostanza, per oggi).
Se hai il senso dell’umorismo, questo è il momento giusto di tirarlo fuori. Se non c’è hai, lascia stare … non c’è niente di peggio per inguaiarsi subito con una battuta logora che non fa ridere nessuno!
8. Parlare poco e ascoltare di più
Ascoltare è il modo migliore per conquistare la fiducia delle persone.
Imparare ad ascoltare è il segreto per avere una comunicazione davvero efficace. Se non ascolti, come puoi pretendere di farti ascoltare e di comunicare efficacemente con il tuo nuovo team?
Non dare per scontata quest’abilità per il solo fatto di sentire quello che la persona sta dicendo. Ascoltare va oltre il semplice “sentire”: è empatia. La capacità di entrare in empatia ci permette di capire il messaggio nel suo giusto contesto, dimostrando sincero interesse per gli altri.
Nei prossimi giorni, ascolta i bisogni dei tuoi collaboratori, le loro perplessità, i loro dubbi, senti cosa vorrebbero cambiare. Mostra rispetto per le loro opinioni e chiedi feedback sulle tue idee … poi agisci di conseguenza, mantenendo la tua autonomia di pensiero e d’azione (guai a perderla!).
Se sai ascoltare gli altri vuol dire che sei una persona sicura di te e non hai paura del confronto. Vuol dire che sei … un vero leader!
9. Conoscere il prima possibile la cultura aziendale
È fondamentale prestare attenzione ai segni non detti che definiscono la cultura aziendale di un’organizzazione (grande o piccola che sia).
Il personale ha orari flessibili? È un ambiente discreto o chiacchierone? I collaboratori socializzano insieme o ognuno si fa i fatti suoi? I dipendenti si sentono parte dell’azienda oppure “tirano” semplicemente fino a sera?
Saper riconoscere questo ti permetterà di entrare rapidamente in sintonia con la cultura della tua nuova organizzazione e di evitare autogol i “primi minuti di gioco”.
10. Prestare attenzione all’istinto
Lasciati guidare dall’istinto … che si tratti di un processo, di una singola persona o di una serie di priorità.
Ascoltare l’istinto significa fare silenzio interiormente. Ascoltare l’istinto vuol dire placare il nostro chiacchiericcio interno, prestare la nostra più totale attenzione e “sentire”.
Se qualcosa non ti torna, fai attenzione. Non sarai mai più vicino alla verità (e alla realtà) come i primi giorni di lavoro. Il tuo sguardo è pulito, puro, non ancora condizionato, stai guardando (più o meno) con gli occhi di un bambino.
Tutto appare come è. Tutto si mostra come è.
L’istinto va oltre le frasi di rito, i sorrisi di circostanza, le strette di mano, gli inchini e i salamelecchi che accompagnano l’arrivo di ogni nuovo capo o manager.
È una visione pura, vergine, primaria, … poi sarai subito calato nel frastuono di riunioni, target, budget, urgenze, ansia e stress e questa percezione diventerà via via sempre più sfuggente e poi sparirà.
Per sempre.
Prendi carta e penna e annota di getto (sensazioni sulle persone, sui compiti, ecc.) tutto quello che ti passa dalla mente i primi giorni di lavoro ….
Ti tornerà utile.
11. Evitare proclami e critiche ai predecessori
“Da oggi finalmente si cambia”
“Da oggi aria nuova …”
“Non mi chiamo mica XXXX io, vedrete …”
È facile essere critici con chi non c’è più.
È un bersaglio facile.
Non farlo. Così facendo darai l’impressione che tu sei il tipo che incolpa gli altri e, soprattutto, poco sincero. Sono già tanti i buffoni e gli arroganti nel mondo del lavoro!
Se proprio devi farlo, riconosci le possibili carenze del passato ma fallo con cura e prudenza, senza giudizio personale. Parla solo di fatti concreti.
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12. Non partire subito con i cambiamenti
Molti capi nuovi si presentano in azienda e spingono subito per il cambiamento … pensando che questo sia il miglior biglietto da visita per presentarsi al nuovo team o ai nuovi proprietari.
A volte è così. Spesso no.
Cambiamenti a “razzo” ti si possono ritorcere contro e causare errori costosi che possono minare, fin da subito, la tua credibilità.
Il cambiamento si farà ma prima di spingere sull’acceleratore devi studiare (bene) il tuo l’ambiente lavorativo. Come sono prese le decisioni? Quali saranno gli impatti operativi e finanziari? Come la prenderanno le persone coinvolte? Saranno contente, resisteranno oppure “remeranno” contro?
Resisti alla tentazione di cambiare subito in modo compulsivo. Porti queste domande ti permetterà di evitare trappole e resistenze che accompagnano ogni cambiamento (piccolo o grande che sia) nel tuo nuovo luogo di lavoro.
13. Salutare il team personalmente
Ma non l’avevamo già detto?
Si, il mattino, adesso però siamo alla fine della tua (prima) giornata di lavoro.
Cosa c’è? Sei così stanco?
Questo non vale solo il primo giorno ma per sempre.
Passa in tutto l’ufficio, store o centro a dare la buonasera e l’arrivederci a tutto il personale. Non è necessario stringere la mano a ogni singola persona. Questo piccolo gesto ti servirà a costruire relazioni durature.
Primo giorno di lavoro? In bocca al lupo!
Prendi in considerazione questi spunti come semplici linee guida e non come regole da applicare rigidamente. Se ti serve un supporto mirato e personalizzato per cominciare con il piede giusto il tuo nuovo posto di lavoro … ecco il personal coaching!
L’importante comunque è partire bene il primo giorno di lavoro.
Buona fortuna!