6 cose da ricordare quando ti senti uno stupido al lavoro
“A volte,
mi sento così stupida e incompetente al lavoro,
eppure la posizione mi sembrava relativamente facile.Cerco di fare del mio meglio,
rivedere il mio lavoro prima di sottoporlo al mio superiore,
cerco di essere positiva ma ho paura di commettere sempre più errori al lavoro.Questa cosa sta uccidendo la mia fiducia e ha effetti negativi su quasi tutti gli aspetti della mia vita e seriamente non so cosa fare.
Mi sembra di essere meno efficace di altri nei semplici compiti quotidiani.
Ho paura di essere lenta e che i colleghi mi possano vedere come inadatta per il mio lavoro.Il mio incubo più grande?
Sarò destinata a fare lavori semplici e monotoni tutta la mia vita.
Questo mondo SMART,
efficiente e competitivo non fa per me.”
Ecco come una mia cliente (che lavora per l’ufficio marketing di una nota marca di moda) mi spiegava la sua paura di sbagliare e di commettere errori al lavoro.
Molti di noi si sentono insicuri, stupidi,
dubbiosi delle loro qualità e perplessi delle loro competenze.
Ecco 6 cose da ricordare quando attraversiamo momenti di dubbio, incertezza, paura e confusione.
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1. Tutti fanno errori al lavoro
“Tutti commettono errori.
È per questo che c’è una gomma per ogni matita.”
Proverbio giapponese
Nessuno è perfetto.
Nessuno nasce imparato.
Non importa quale sia il tuo incarico e la tua posizione,
scommetto che sicuramente hai guardato qualcuno e ti sei chiesto perché sia più efficace di te,
pur facendo lo stesso lavoro.
Ma la verità è che anche queste persone,
a loro volta, fanno tanti errori.
Così,
smettila di confrontarti e concentrati invece sull’apprendimento per evitare tali errori nel futuro.
Relativizza,
non fare di una goccia un oceano,
guarda le cose dalla giusta prospettiva.
Se c’è qualcosa del tuo modo di fare che non ti piace,
fai attenzione la prossima volta,
analizza la situazione e cerca di capire come risolverla.
Convinciti che il mondo non smetterà di girare,
non ci sarà l’apocalisse, perché hai commesso un errore.
2. Non cadere nella “trappola” della perfezione
Ti tormenti per ogni minimo dettaglio?
Pensi di non essere “mai abbastanza”?
Alzi continuamente l’asticella,
anneghi in ansia da prestazione e quando, come tutti,
fai un errore, ti colpevolizzi dandoti dell’idiota e di quello-che-non-ce-la-farà-mai?
Quando vuoi essere perfetto,
sempre “all’altezza”, imbocchi la strada più veloce per compromettere la tua sicurezza.
Non puntare alla perfezione ma tendi piuttosto al miglior risultato possibile.
3. Sei tu il più feroce critico di te stesso
Nel mio libro “Prima volta Leader” ho sottolineato più volte come siamo i nostri peggiori critici. Trattiamo meglio gli altri che noi stessi.
Siamo impietosi, intransigenti, inflessibili,
esigenti, non siamo in grado di guardarci con occhi oggettivi,
non ci perdoniamo errori,
facciamo fatica a dirci cose positive.
Ci osserviamo continuamente,
ci giudichiamo costantemente,
come se aspettassimo solo il nostro errore sul lavoro per sottolinearlo con critiche e disapprovazioni.
Come se fossimo ancora a scuola,
ci diamo sempre un voto, una valutazione, un giudizio,
una sentenza inappellabile e spietata.
Non ci vogliamo bene.
4. Distaccati dall’errore
Siamo abituati ad associare gli errori alla persona.
Il fatto di aver commesso un errore,
ci autorizza a considerarci (a nostra volta) un errore,
persone sbagliate.
Se “io ho sbagliato” vorrà dire che “io sono sbagliato”.
È ovvio.
Dobbiamo ristrutturare le nostre convinzioni e smussare gli angoli dell’autocritica più tagliente e imparare a pensare: “io non sono l’errore” ma “ho commesso un errore”.
La differenza è lampante.
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5. Se tu fossi davvero uno stupido non saresti al tuo posto di lavoro
L’azienda dove lavori ha avuto tante opportunità per valutarti e assicurarsi che tu fossi la persona giusta.
Se ti hanno assunto …
vuol dire che credono in te,
nella tua potenzialità e sono convinti che tu possa fare bene il tuo lavoro.
Chi-ti-ha-assunto ha visto qualcosa in te,
una competenza,
una potenzialità e crede nelle tue capacità.
Più di te, a quanto pare.
L’importante non è impegnarsi per …
far loro cambiare opinione!
6. Prenditi meno sul serio
È importante saper ridere della tua insicurezza e dei tuoi errori al lavoro,
prendi coscienza dei tuoi limiti e della tua fragilità.
Sembra facile,
ma in realtà usare l’ironia in certi frangenti è più facile a dirsi che a farsi.
Richiede molta umiltà e altrettanto coraggio.
Per vincere, per fare le cose bene dobbiamo,
per prima cosa,
imparare a sbagliare.
Inadeguatezza sul lavoro? Abbraccia la sfida!
Se ti senti veramente non all’altezza di tutti gli altri,
puoi (sempre) migliorare te stesso.
Puoi approfondire con i miei libri: “Autorevolezza” (edizione aggiornata 2025) ti guida se vuoi consolidare il tuo impatto e carisma. “Prima volta Leader” invece è perfetto se affronti per la prima volta la gestione di un team.
Iscriviti a un corso, guarda un tutorial online, trova un mentore,
un coach.
Lavora su te stesso, sviluppa i tuoi punti di forza,
accetta e supera le tue debolezze,
lavora sodo e inizia a convogliare le tue energie per superare questa sensazione di inadeguatezza.