Collaboratore in crisi? Supportare senza compromettere i risultati

collaboratore in crisi

Il tuo collaboratore, sempre puntuale alle riunioni, preciso nelle scadenze, proattivo nel risolvere i problemi, da un po’ di tempo … sembra un altro!

Fino a poco tempo fa era impegnato, propositivo, sempre attento ai dettagli.
Ora invece appare distratto, meno motivato. A tratti assente.

Durante una presentazione, ha perfino dimenticato di aggiornare il cliente su un aspetto critico del progetto. Prima non sarebbe mai successo!

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Pur rispettando la sua privacy, sai che qualcosa non va. Provi a indagare, la risposta è vaga: “È un periodo un po’ complicato, ma passerà.”

Decidi di parlargli in privato e lui/lei, con un mezzo sorriso imbarazzato, ammette: “Sto attraversando un momento difficile in famiglia. Ci sto provando, ma faccio fatica a concentrarmi.”

A questo punto, come leader, cosa farai?

  • Lasci andare, sperando che si riprenda da solo?
  • Gli concedi più tempo, rischiando però di creare squilibri nel team?
  • Intervieni subito, ma con il rischio di sembrare troppo duro?

Da una parte hai il dovere di supportare il tuo collaboratore in crisi, ma dall’altra devi garantire che il team continui a funzionare.

Dovresti bilanciare empatia e produttività. Non avere paura di essere troppo comprensivo o, al contrario, troppo rigido.

Qual è il confine tra l’empatia e la responsabilità?

Lo capisci. Ti metti nei suoi panni. Sai che chiunque può attraversare una fase complicata.

Ma nel frattempo, qualche collega inizia a lamentarsi: “Perché si prende tutto questo tempo in più?” e “Perché dobbiamo coprire i suoi ritardi?”

E ora? Come trovi il giusto equilibrio tra aiutarlo e non creare un problema per il resto del team?

Come affrontare la situazione con intelligenza? Leadership?

 


 

Mostra empatia senza essere invadente

Il tuo collaboratore in crisi ha bisogno di sentirsi ascoltato, non interrogato. Non ha bisogno di risposte aziendali perfettamente elaborate, ma una connessione umana.

Puoi iniziare con una frase neutrale e di apertura:

  • “Ho notato che ultimamente sei meno presente. Se c’è qualcosa che posso fare per aiutarti? Parliamone.”

Lascia spazio al dialogo, senza forzarlo.
Alcuni collaboratori si aprono facilmente, altri no.

Dai priorità a una comunicazione chiara, empatica e frequente.

I tuoi dipendenti devono sapere di essere supportati, sia a livello personale che professionale; quindi, il tuo contatto regolare può avere un impatto significativo.

Chiama, invia messaggi, chiedi come sta, non per parlare di lavoro, ma semplicemente per chiedere: “Come stai veramente?”. Poi, ascolta. Lascia spazio alle paure.

Non devi diventare il suo confidente, ma fargli sapere che sei disponibile.


Sostenere un collaboratore senza perdere di vista gli obiettivi è una vera competenza di leadership. Contattami per sviluppare strategie efficaci di gestione e supporto.

Fissa aspettative chiare e realistiche

Capire il momento difficile del tuo collaboratore in crisi non significa abbassare completamente le richieste. Il tuo compito è garantire che il team funzioni, quindi è importante trovare un compromesso:

  • “Capisco che sia un periodo complicato, ma il team conta su di te. Come possiamo organizzare il lavoro in modo che tu possa gestire meglio la situazione?”

Questa frase sposta il focus dalla difficoltà alla soluzione.

Evita un atteggiamento passivo e responsabilizza la persona nel trovare un modo per affrontare il problema senza che il team ne risenta troppo.

 


 

Offri flessibilità, ma con limiti chiari

Se tuo collaboratore in crisi ha bisogno di più tempo per gestire la sua situazione, puoi valutare soluzioni concrete:

  • Un orario di lavoro più flessibile
  • Una ridistribuzione temporanea dei suoi compiti
  • Un confronto con HR per esplorare soluzioni come il congedo temporaneo
  • Un invito, se lo desidera, a rivolgersi al servizio di supporto psicologico aziendale.

Ma attenzione: ogni concessione deve avere un limite di tempo e un obiettivo chiaro. Altrimenti, si rischia di trascinare il problema senza soluzione.

  • “Per le prossime due settimane, possiamo alleggerire il tuo carico su questi progetti. Nel frattempo, vediamo insieme se questa situazione migliora e quali passi possiamo fare.”

In questo modo, offri supporto senza creare un precedente pericoloso in cui chiunque può approfittare della situazione.


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Proteggi il team dall’effetto domino

Quando un collaboratore rallenta, il carico di lavoro si sposta sugli altri. Questo genera tensioni, frustrazione e, nel tempo, potrebbe erodere il morale e la motivazione del gruppo.

Se gli altri iniziano a lamentarsi, è importante anticipare il problema con una comunicazione chiara. Ad esempio, puoi dire al team:

  • “Stefano sta attraversando un momento complicato, stiamo lavorando insieme per trovare la soluzione migliore. Confido nel vostro supporto, ma se notate difficoltà, parliamone!”

Così eviti pettegolezzi e malumori, mantenendo il controllo della situazione. Valuta le esigenze del tuo team. Condividi il piano d’azione con tutta l’organizzazione.

Essere leader significa anche saper trovare il giusto equilibrio

Non puoi risolvere tutti i problemi personali del tuo team, ma puoi creare un ambiente di supporto che favorisca il benessere senza compromettere il lavoro.

Se stai affrontando una situazione simile e vuoi capire come gestirla al meglio, possiamo parlarne insieme. Prenota una sessione di coaching e affrontiamo insieme le sfide della leadership.