Errore del manager: pensare di essere al centro del mondo

errore del manager

Foto di Yama Saighani da Pexels

Roberto pensava di essere molto brillante e competente (probabilmente lo è).

Si sorprendeva quando non vedeva riconosciute le sue grandi capacità, convinto che le sue intuizioni fossero più brillanti di quelle di altri.

E ripeto … verosimilmente lo sono!

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Pensava di essere più intelligente e capace … del suo capo.
Roberto ha già tutte le risposte, non ascolta e non ammette mai di aver sbagliato.

Basta chiedere e ti illumina con la “luce del suo sapere”.
Ecco uno dei grandi errore del manager.

Avere tanta fiducia in sé non è del tutto un male.
La sicurezza in se stessi è una qualità necessaria per un manager.

 
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La fiducia in se stessi è necessaria per emergere ma ..

Una buona dose di autostima è fondamentale per affrontare le sfide, far carriera, superare gli ostacoli ed emergere in questo mondo sempre più competitivo.

Roberto è focalizzato sui punti di forza, un po’ meno sulle sue debolezze.

In teoria è un team leader ma in pratica è solo un leader (senza team).
Perché per lui – semplicemente – il team non esiste perché è completamente ego-centrato.

Quando gli ho chiesto come si rapportava con il suo (oramai ex) staff o se era stato motivante nel comportamento e nelle parole … con aria stupita mi ha risposto “In che senso?”.

Quando sei intelligente e capace, è facile pensare di essere “al centro del mondo” e che gli altri siano solo un supporto o, peggio, una scocciatura.

Con una faccia tra l’assente e il tramortito conclude
“Sai … pensavo che a ME non sarebbe MAI successo”.

Troppa fiducia + poca prudenza = il manager va a sbattere!

“Mai” è una parola che dovremmo togliere tutti dal vocabolario (non solo da quello di Roberto).
Eccessiva fiducia. Troppa convinzione. Poca prudenza.
Poi prendi il palo.

Sono caduti in tanti. Sono caduti (anche) i migliori.
Perché non dovrebbe accadere anche a te? O a me?
Continua a imparare e non dare niente per scontato.

Ogni storia di fallimento deve essere un monito.
Un avvertimento che potrebbe evitarti uno dei grandi errore del manager.

Dura la vita del giovane leader?
Sì, maledettamente … il passaggio sul tappeto rosso se lo deve proprio meritare!

 
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Troppe aziende non sono impostate per sostenere i loro leader

Soprattutto quando è un giovane.

Troppo spesso, l’unica cosa che il leader si sente dire è … che ha fallito!
E rimane così … tramortito, inebetito, incapace di reagire.

Per padroneggiare la leadership servono ottime competenze ma anche un efficace allenamento dei tuoi “muscoli caratteriali” e delle tue risorse interne.

Per diventare un modello agli occhi del tuo team è necessario “cambiare passo”,
trasmettere fiducia e competenza grazie ad una “presenza” e un linguaggio più incisivo e motivante.

Il mio proposito di coach è aiutarti a potenziare le tue doti e la tua leadership in modo da permetterti di entrare nel tuo ufficio. Ogni giorno più carico e fiducioso che mai.
Ce la farai!