Ti hanno offerto un nuovo ruolo ma non hai competenze? Come dire sì, senza paura

nuovo ruolo

Ti è mai capitato di leggere ricevere un’e-mail o una telefonata e, all’improvviso, sentire il mondo bloccarsi?

Un’opportunità importante. Un ruolo che aspettavi — o forse nemmeno immaginavi.
Un salto di livello. Un’opportunità inaspettata.

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Ma appena leggi la descrizione o ascolti i dettagli, ecco la vocina interiore che si insinua:
“Non ho abbastanza competenza/esperienza per farcela.”
E allora ti blocchi.

Ti domandi se accettare significhi esporsi troppo, se dire sì ti porterà a fallire,
se non sarebbe più saggio aspettare di “essere pronto”.

Ma quando sarai davvero pronto?

Questa domanda è il vero cuore del dilemma. Spesso, la risposta è: non lo sarai mai del tutto.

Le sfide più trasformative della tua carriera ti sorprendono, prima di sentirti pienamente competente. Ma è proprio accettandole che cresci.

Non aspettare di sentirti “completamente preparato”. I ruoli che ci cambiano la vita richiedono coraggio prima della competenza.

Ecco la verità scomoda ma potente:
non devi avere già tutte le risposte per dire sì. Devi essere disposto a imparare.

Come dire sì senza paura (o almeno, senza restarne paralizzati):

 


 

Chiediti: “Quali sono le vere competenze richieste?”

Spesso, dietro la paura si nasconde una visione sfocata.

Nel mio lavoro di coach nel reinserimento professionale, ho visto spesso professionisti preoccuparsi (o peggio -non candidarsi) di dover possedere una lista interminabile di competenze, solo per scoprire che molte di esse erano solo richieste “ideali”. Non così fondamentali nelle mansioni quotidiane.

Prenditi il tempo per distinguere tra ciò che è davvero essenziale sin da subito e ciò che può essere appreso con il tempo.

Questo ti dà una grande libertà: puoi concentrarti su ciò che conta davvero e costruire il resto lungo il cammino.

Non tutto va padroneggiato il primo giorno. A volte bastano alcune abilità forti e la volontà di imparare il resto.


Ti hanno fatto una proposta di lavoro e sei indeciso se accettare? Confrontati con me. Un confronto per ascoltare le tue domande e aiutarti a trovare le tue risposte.

Costruisci micro-progressi quotidiani

Invece di pensare in grandi blocchi temporali, scegli una competenza chiave e focalizzati su una competenza alla volta. Ogni giorno chiediti:

  • “Qual è una piccola azione che posso fare oggi per avvicinarmi a padroneggiarla?”

Un video da guardare, una domanda da fare a un collega esperto, un esercizio da provare.

La crescita professionale non è fatta solo di momenti eclatanti, ma (soprattutto) di piccoli passi costanti che, nel tempo, costruiscono sicurezza e autorevolezza.

Cambia il tuo dialogo interno da “non sono pronto” a “sto diventando il professionista che questo ruolo richiede”.

Il primo passo è smettere di definirsi in base a ciò che ci manca.

 


 

Cerca alleati, non fare l’eroe solitario

Non serve fare tutto da solo.

Trova mentori, colleghi esperti, o anche un coach che ti supporti. Le persone che crescono rapidamente non sono sempre le più brillanti: spesso sono le più disposte a farsi aiutare.

Allena la resilienza, non solo le competenze.

Quando ti cimenti in un ruolo sfidante, non ti servirà solo sapere “cosa fare”, ma anche trovare la forza per affrontare il disagio dell’inesperienza.

Impara a stare nelle zone grigie, a tollerare l’incertezza, a gestire il giudizio. Ad esempio, accettare di partecipare a una riunione senza avere ancora tutte le risposte, sapendo che potresti non capire subito ogni dinamica o aspettativa.

Queste abilità valgono quanto (secondo me anche di più) di qualsiasi hard skill.

Chiediti con onestà:

  • Se non avessi paura, accetterei questo incarico?
  • Qual è la versione di me che potrebbe avere successo in questo ruolo?
  • Cosa mi serve per imparare?
  • Ho già affrontato qualcosa che all’inizio sembrava impossibile? Come ho fatto a superarlo?

In conclusione

Ogni passo avanti nella vita professionale comporta un salto nel vuoto.

L’incertezza che senti (grande o piccola) non è solo un vuoto da temere ma uno spazio per crescere, imparare, scoprire nuove parti di te stesso.

Accettare un incarico per cui non ti senti (ancora) pronto non è incoscienza. È fiducia nel fatto colmerai la distanza tra ciò che sei oggi e ciò che stai diventando.

Allora, forse, la domanda da porsi non è “Sono all’altezza di questo ruolo?” ma piuttosto “Sono disposto a diventarlo?

Se la risposta è sì, allora accetta. Con rispetto per la sfida. Con umiltà nell’apprendere.
E con il coraggio di dire sì, prima ancora di sentirti pronto.

Vuoi affrontare una nuova sfida professionale con maggiore consapevolezza?

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