Come tirare fuori il meglio dal collaboratore timido o introverso
Quando ero adolescente (timido e introverso), avevo smesso di “dichiarare” ai miei amici il mio interesse verso qualche ragazza per la paura di dover essere “pressato all’azione”.
Quando mi scappava un complimento, gli inviti e le spinte degli amici di “attaccare” avevano solo il potere di paralizzarmi ancor di più. “Ma dai!”, “Forza, al limite ti dice di no”, “ Adesso o mai più”, “Se perdi quest’occasione, non la vedrai più”, queste frasi (anziché spronarmi) m’inchiodavano sempre più alla sedia.
L’insicurezza è imbarazzante, paralizzante e invalidante.
Lo sapevo bene.
Tutto quello che chiedevo, è … di non essere pressato e di avere il tempo di “prepararmi” prima di “buttarmi”.
Così diventa facile capire qual è la prima regola per tirare fuori il meglio dai collaboratori timidi o insicuri:
1. Non pressare un collaboratore timido
Il modo più naturale per “motivare” una persona all’azione suona più o meno così “Coraggio! Fallo e basta! Se va male, la prossima volta andrà meglio!
In realtà, le esortazioni non aiutano i timidi a diventare coraggiosi.
Anzi.
Ci sono persone che amano guardare … prima di saltare!
È importante lasciare ai tuoi collaboratori timidi il tempo per pensare e raccogliere i pensieri.
Otterrai, in cambio, idee e soluzioni.
2. Rispettare i confini
Le persone tranquille tendono ad avere confini più forti e rigorosi.
Non si sentono a loro agio di fronte a persone che non conoscono o gruppi numerosi, non fare telefonate difficili o comunicare cattive notizie con un cliente o un capo.
Quando sono spinte, a oltrepassare la linea della loro zona di comfort (senza essere pronti), è facile che diventino emotivi, agitati e turbati.
Quando questo accade, è meglio fare un passo indietro e rispettare “i confini” piuttosto che spingere e rischiare di perdere un valido collaboratore.
3. Ascoltare attivamente
La maggior parte delle persone introverse non sono brave ad auto-promoversi. Preferiscono che sia il lavoro a parlare per loro. E spesso lo fanno anche molto bene.
Il primo incoraggiamento che possiamo dare alle persone timide è quello di essere “presenti”, fare una domanda, smettere di parlare e … ascoltare con la massima attenzione.
Pianificare incontri periodici uno a uno che permetteranno di costruire una relazione più stretta. Grazie al clima di fiducia, il collaboratore si sentirà a suo agio e incoraggiato ad aprirsi. Spronalo a esprimere i suoi punti di forza, il lavoro che più li piace e le aree in cui vorrebbe migliorare.
4. Chiedere “Come posso aiutarti”?
Un collaboratore insicuro può bruciare un sacco di tempo ed energia “girando in tondo” chiedendo cosa-fare e come-fare. A volte, è talmente assorbito da un compito, così concentrato su dettagli e rifiniture da rendere la mansione più complicata di quel che è.
È importante rompere quel blocco mentale, aiutarlo a passare dal pensiero all’azione, identificare quello che è più utile, piuttosto che concentrarsi su “quello che manca”.
Chiedi di cosa ha bisogno per andare avanti ed essere più efficiente.
“Cosa ti serve?”
“Più tempo? Più spazio?”
“Il supporto di un altro collaboratore?”
“Un corso specifico per una determinata competenza?”
“Come può essere più facile/semplice questo lavoro/progetto?”
5. Collaboratori timidi preferiscono email
E tutte le forme di comunicazione che permettano loro di lavorare con calma e di evitare la “pressione”.
Come pensi che reagisca il tuo collaboratore timido se li fai una domanda inaspettata o una richiesta a bruciapelo?
Ferma.
Non è incapace. Serve solo un po’ di tempo.
Non pensare che questa idea del “dare il tempo” non permette al collaboratore timido di lavorare in un ambiente frenetico e convulso.
Sa adattarsi, anche bene.
Deve solo prendere le “misure”.
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6. Credere nelle persone
Se non credi nelle persone, limiti il loro potenziale.
Uccidi la speranza.
Il tuo collaboratore timido deve sapere che sei dalla sua parte.
Celebra lo sforzo, riconosci il progresso, trasmetti fiducia.
Diminuendo la paura di sbagliare, favorisci la crescita
I leader che ispirano speranza “fanno volare” i loro team.
Senza cuore invece, “costruisci” ambienti indifferenti.
È importante sottolineare che questi suggerimenti per la gestione di persone timide non sono una forma di “coccole”.
Questi sono semplicemente accorgimenti che i datori di lavoro e i manager possono utilizzare per gestire al meglio alcuni collaboratori, i cui talenti e punti di forza possono portare grandi vantaggi a tutto il team e alla tua attività o azienda. Se desideri approfondire, ecco il personal coaching per la gestione del tuo team.
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