Leadership e collaboratori difficili: come gestire l’arrogante

il collaboratore arrogante

Foto di Vitabello da Pixabay

Quanta voglia hai di gestire un collaboratore arrogante?
Poca di sicuro, non ho dubbi!

E sicuramente stai sperando che con il tempo capirà, comprenderà, si accorgerà e comincerà a …
Mi spiace. Non accadrà!

Gestire un collaboratore arrogante può essere una sfida significativa, poiché l’arroganza può influire negativamente sull’ambiente di lavoro, sulla dinamica del team.

Se ti si pieghi alle regole dell’arrogante perdi credibilità come leader.

Se non intervieni, se ignori l’arroganza per debolezza o rendiconto, il resto del personale potrebbe vederti come un capo debole o ingiusto e, così con il tempo, farai “ancora più danni” del tuo collaboratore supponente.

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Chi è il collaboratore arrogante

Max spesso interrompe i colleghi durante le riunioni oppure ignora le loro idee. Commenta con frasi “Non credo che tu davvero capisca” o “Lasciami fare; sei ancora inesperto!”

Parla costantemente dei propri successi e dei risultati raggiunti, come se il successo fosse solo merito suo: “Grazie al mio intervento, abbiamo superato questo ostacolo” o “Se non fosse stato per me, questo progetto sarebbe fallito miseramente.”

Max non ascolta le opinioni o i suggerimenti degli altri membri del team. Perché dovrebbe? Sa tutto lui!

 


 

Fa commenti sarcastici. Critiche non costruttive sui lavori dei colleghi “Non so come avresti fatto senza il mio supporto”.

Chiede frequentemente trattamenti speciali o preferenze, come essere il primo a ricevere risorse o l’accesso a informazioni riservate.

L’arroganza di Max sta causando conflitti, frustrazione e demotivazione tra i membri del team, portando a un ambiente di lavoro teso. Le persone non si sentono rispettate.

Affrontare l’arroganza in modo diretto e strategico può aiutare a migliorare le dinamiche del team. Creare un ambiente di lavoro più positivo e produttivo.

Valuta la situazione

Gestire un collaboratore arrogante può essere complesso. È necessario porsi le domande giuste per capire meglio la situazione e trovare soluzioni efficaci.

L’arroganza potrebbe derivare da insicurezze personali, una cultura aziendale molto competitiva o una percezione distorta del proprio ruolo e successo. Prova a chiederti:

  • Quali sono le cause dell’arroganza di Max?
  • In che modo l’arroganza di Max influisce sul team e sulla produttività?
  • Il collaboratore è consapevole dell’impatto del suo comportamento sugli altri?

Potresti offrire feedback costruttivi che possano aiutare il collaboratore a migliorare senza provocare una sua reazione difensiva. Chiediti:

  • Come posso dare feedback senza alimentare ulteriore arroganza?
  • Come posso mantenere un equilibrio tra il rispetto della persona e correggere il comportamento?

Definisci chiaramente le conseguenze in caso di mancato miglioramento. Stabilisci aspettative chiare e misurabili.

Cosa fare

  • Mantieni la professionalità

Rimani calmo e professionale durante tutte le interazioni. Evita di reagire emotivamente alle manifestazioni di arroganza.

Se il collaboratore mostra disprezzo verso le opinioni degli altri, rispondi con calma e concentra la conversazione sui fatti e sugli obiettivi comuni.

  • Consapevolizza che serve tempo ed energie

L’arroganza è una caratteristica profondamente radicata.

Aspettati un progresso, un miglioramento, ma è importante ricordarsi che il vero cambiamento (se ci sarà) richiede tempo.

L’arroganza non sparirà in una notte.

 


 

  • Stabilisci le aspettative

Assicurati che il collaboratore comprenda le aspettative riguardo al suo comportamento e al rispetto reciproco.

Spiega quali comportamenti sono inaccettabili e come dovrebbe comportarsi in modo costruttivo e rispettoso.

  • Esponi il problema in modo oggettivo

Focus sulle azioni, non sulla persona. Concentrati solo sui comportamenti.

Evita attacchi personali o commenti sulla persona. A esempio, invece di “Sei arrogante”, potresti dire “Ho notato che durante le riunioni hai interrotto frequentemente i tuoi colleghi.”

  • Incoraggia l’auto-riflessione

Stimola la riflessione personale del tuo collaboratore. Poni domande aperte che lo aiutino a considerare come-e-quanto il suo comportamento possa influenzare gli altri.

Usa esempi specifici con feedback dettagliati. Spiega come tali comportamenti influenzano il team e il lavoro.

  • Valuta un cambiamento di ruolo

A volte, un cambiamento di ruolo può ridurre le tensioni e migliorare la dinamica del team.

Se il collaboratore fosse particolarmente competitivo, potrebbe trarre vantaggio da un ruolo che sfrutta la sua ambizione in modo produttivo, senza influire negativamente sui colleghi.

  • Stabilisci obiettivi di miglioramento chiari, misurabili e raggiungibili

Definisci le conseguenze del mantenimento di comportamenti arroganti se non ci sono miglioramenti.
Nonostante il feedback e il supporto, potrebbero essere necessario considerare misure disciplinari.

Documenta tutte le conversazioni, i feedback e le azioni intraprese.
Questo ti fornirà una base solida se sono necessarie ulteriori azioni correttive.

 
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Domande da fare nell’incontro individuale

È fondamentale porre domande che ti aiutino a chiarire la situazione. Esplorare le cause del comportamento per trovare soluzioni costruttive.

Se vuoi capire come il tuo collaboratore vede il proprio ruolo e se c’è una percezione di superiorità che potrebbe influenzare il suo comportamento, puoi chiedere:

  • “Come percepisci il tuo ruolo all’interno del team?”
  • “Quali sono le tue principali sfide lavorative al momento?”

Se vuoi invitare il collaboratore a riflettere sull’impatto del suo comportamento sugli altri.

  • “In che modo pensi che il tuo comportamento influisca sui tuoi colleghi?”
  • “Hai ricevuto feedback in passato riguardo al tuo stile di lavoro o alle tue interazioni con il team?”

Esplora insieme a lui/lei se ci sono preoccupazioni o insoddisfazioni che potrebbero alimentare comportamenti arroganti.

  • “C’è qualcosa che ti preoccupa o che ti fa sentire insoddisfatto nel tuo lavoro?”

Scopri come il collaboratore preferisce ricevere feedback e supporto, facilitando la comunicazione.

  • “Come preferisci ricevere feedback e supporto per migliorare il tuo lavoro?”
  • “Quali suggerimenti hai per migliorare la comunicazione e il lavoro di squadra?”

 
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Cosa non fare

  • Non sottovalutare il suo comportamento

Ignorare il comportamento arrogante può far crescere il problema e creare un ambiente di lavoro avvelenato.

La persona potrebbe pensare che il comportamento sia accettabile o, peggio, che non ci siano conseguenze per le sue azioni/atteggiamenti.

  • Non entrare in conflitto

Confrontarti in modo aggressivo può esacerbare la situazione, portando a ulteriori conflitti. Deteriorando ulteriormente le relazioni.

Mantieni un approccio calmo e professionale. Usa la comunicazione assertiva per esprimere le tue preoccupazioni senza attaccare personalmente il collaboratore.

  • Attenzione ai complimenti e privilegi ingiustificati

Lodare eccessivamente un collaboratore arrogante può rinforzare i suoi comportamenti egocentrici.

Inviare un messaggio errato al resto del team. Assicurati che i privilegi e i riconoscimenti siano meritati.

  • Non accettare giustificazioni poco credibili

Accettare scuse senza un confronto può permettere al collaboratore di continuare nel suo approccio.

Chiedi prove concrete di cambiamento. Monitora i progressi.
Affrontare un collaboratore arrogante richiede equilibrio tra fermezza e comprensione.

 
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Errore TOP da evitare con il collaboratore arrogante

L’errore top da evitare con un collaboratore arrogante è rispondere con aggressività.

Spesso non porta a una risoluzione efficace del problema, ma può invece aggravarlo e renderlo ancora più difficile da gestire.

Rispondere con atteggiamenti conflittuali può inasprire la situazione. Rendere l’arroganza del collaboratore ancora più marcata, portando a un ambiente di lavoro tossico. Una spirale di conflitti sempre più gravi.

Un confronto aggressivo può creare una barriera tra te e il tuo collaboratore, rendendo difficile la risoluzione del problema.