Gestire un collaboratore difficile con l’autorevolezza di un grande leader – parte 1

un collaboratore difficile

Ancora.
È successo ancora.
Un collaboratore sta rendendo la vita difficile a parte del team,
(di conseguenza anche a te) con le sue richieste, pretese e il suo atteggiamento.

Il malcontento è diventato distrazione,
disattenzione e rischia di provocare problemi e conflitti in tutto il team.

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Il collaboratore/trice è un ottimo lavoratore e, anche se non avete un gran feeling,
si è sempre comportato con professionalità e ha un buon rendimento.
Perdere la persona non sarebbe (comunque) un grande affare.

Gestire un collaboratore difficile? Serve fiducia e autorevolezza

Sei il leader del tuo team.
Ecco una delle parti più difficili del tuo lavoro,
trasmettere fiducia e influenza ma anche autorevolezza e disciplina.

Come ho scritto nel mio libro “Autorevolezzatecniche e strategie per diventare il riferimento carismatico dei tuoi collaboratori e colleghi” un collaboratore difficile non è solo un tuo problema:
riguarda tutto il team.

Anche se l’ultima cosa che vuoi è … gestire un collaboratore difficile,
devi farlo non appena possibile,
prima che la situazione ti sfugga di mano.

Che cosa fare?
Agire subito? Sorvolare?
Aspettare il momento opportuno?
Come affrontare la questione?

1. Il punto di partenza: decidere quale approccio adottare

A questo punto hai diverse scelte,
con gradi d’implicazione differenti.

Fai finta di niente e speri che (sotto-sotto) la situazione rientri da sola?
Fissi un incontro, fai il cazziatone, dai un ultimatum e aspetti di vedere se cambia?
O invece decidi di investire tempo ed energia, e provi a risolvere la questione in modo più produttivo e costruttivo?

 


 

In questo post parliamo di quest’ultima possibilità …
dove la differenza non la farà tanto quel che dirai ma il tuo modo di approcciare e relazionarti con la persona.

Ecco alcuni spunti per rapportarti con autorevolezza e in modo costruttivo con un collaboratore difficile.

2. Preparare il giusto approccio

Poche persone godono nel confrontarsi,
ma permettere a un dipendente difficile di devastare la tua immagine di leader non è certo un grande affare.
Ancora meno perdere un collaboratore produttivo e competente.

Spesso,
le persone adottano un atteggiamento sbagliato per incertezza, paura di un cambiamento,
per stress, per incomprensione, per superficialità, per mancato riconoscimento e apprezzamento,
ma anche per stronzaggine, pura strafottenza e velata arroganza.

La prima cosa da fare se vuoi risolvere la questione in modo efficace è scoprire cosa sta causando questo comportamento difficile.

Scoprire la causa del comportamento sbagliato

Come puoi saperlo?
Il modo migliore per scoprire “cosa passa nella testa” di qualcuno è …
chiederlo.

 


 

Capire le motivazioni della persona (giuste o sbagliate che siano – in questo determinato momento poco importa) ti permette di fare qualcosa davvero di costruttivo al riguardo.

Prima di andare al cuore della conversazione,
ci sono tante piccole cose che puoi fare per “costruire” la fiducia con il tuo collaboratore difficile e fare in modo che lui/lei si apra e discuta (in modo proficuo e positivo) del suo atteggiamento.

E poi, forse la cosa più importante,
devi essere disposto a risolvere il problema.

3. Aspettare il momento giusto

“Il vero lavoro è saper attendere.”
Jean Rostand

A meno che non sia assolutamente necessario parlare proprio in quel momento,
meglio rimandare la conversazione con un dipendente difficile fino a quando tutti si sono calmati.

Quando le emozioni sono forti,
il disaccordo al lavoro può trasformarsi in una questione personale.

Una volta che le parole sono state pronunciate, non abbiamo la possibilità di fare rewind per cancellarle.
Il danno è fatto.

Quando parli, in qualsiasi situazione di disaccordo,
è fondamentale che tu mantenga la calma.
Discutere in pieno “scisma emotivo” è raramente produttivo.


“Le parole che usi possono spegnere il conflitto o alimentarlo. Vuoi migliorare la tua comunicazione in situazioni delicate con i tuoi collaboratori? Scopri le strategie del coaching!”

4. Parlare a quattr’occhi

La maggior parte delle persone non risponde bene a discussioni imbarazzanti davanti colleghi o clienti;
evitale per non rischiare di aumentare la tensione,
senza risolvere il problema.

Meglio dare feedback negativi solo nel privato e a quattr’occhi.

Poco prima dell’incontro, prenditi qualche minuto per rilassarti respirando profondamente,
sorridi per sciogliere la tensione dalla tua faccia.

Ti tornerà utile.

Le discussioni difficili fanno parte del lavoro, ma gestirle nel modo giusto può farti guadagnare rispetto e credibilità. Vuoi sentirti più sicuro in queste situazioni? Contattami per un percorso su misura per te.
Il coaching è la chiave per riuscirci.

CONTINUA A LEGGERE > la parte 2.