Periodo di prova: come gestirlo senza sentirti sotto esame continuo

periodo di prova

Iniziare un nuovo lavoro può essere entusiasmante, ma anche fonte di tanta ansia.

Il periodo di prova spesso viene vissuto come se ogni parola, ogni gesto, ogni esitazione vengono analizzati al microscopio e giudicati dal “VAR” dell’azienda.

Ma è davvero così?
E se ci fosse un altro modo per viverlo?

Dimostrare il tuo valore non significa vivere ogni giorno con l’ansia da prestazione. Se vuoi affrontare il periodo di prova con più serenità e sicurezza, prenota una sessione di coaching mirato.

Iscriviti alla mia newsletter.

Compilando il modulo riceverai news e aggiornamenti sulla formazione e il coaching.

Ti stai giudicando più di quanto lo facciano gli altri?

Quando iniziamo un nuovo ruolo, ci imponiamo uno standard molto alto. Vogliamo dimostrare di essere la scelta giusta.

Il che è assolutamente normale.

Tuttavia, la tensione interna rischia di farci sembrare insicuri o, al contrario, troppo ansiosi di impressionare.

Per esempio, potresti intervenire in ogni riunione anche quando non hai qualcosa di rilevante da dire, oppure scusarti eccessivamente per piccoli errori, trasmettendo l’idea di non sentirti all’altezza.

Prova a chiederti: sto cercando di dimostrare qualcosa o sto semplicemente imparando a conoscere il mio nuovo ambiente?

La credibilità si costruisce con la coerenza, non con la perfezione

Nei primi giorni, la tentazione di “strafare” è forte: fare sempre la cosa giusta, portare idee brillanti a ogni riunione, essere iper-disponibili.

La tua credibilità non nasce dal fare-tutto-subito: nasce dalla coerenza tra ciò che dici e ciò che fai.

Essere coerenti significa mantenere le promesse, ascoltare prima di parlare: se dici che consegnerai un lavoro entro venerdì, rispetta la scadenza.

In una riunione scegli di ascoltare attentamente prima di intervenire, lascia spazio agli altri, con una presenza solida ma non invadente.

 


 

Puoi farti rispettare senza metterti su un piedistallo

Autorevolezza da periodo di prova non significa rigidità o competizione.

Invece di non chiedere aiuto per paura di sembrare incompetente, inventarti una risposta che non sai, potresti coinvolgere un collega in un confronto costruttivo, mostrando apertura. Voglia di crescere.

Significa essere riconosciuto come affidabile, anche se stai ancora imparando.

Non devi sapere tutto: devi mostrare che sai come apprendere, come fare domande intelligenti, come affrontare le sfide con umiltà.

Domanda per te: che tipo di presenza vuoi avere in questo nuovo contesto?
Quali valori vuoi incarnare, indipendentemente dal ruolo che ricopri?

Evita la trappola dell’iper-performance

Durante il periodo di prova, potresti sentirti spinto a dire sempre “sì”.
Essere sempre disponibile, accettare un carico extra, fingendo entusiasmo anche quando ti senti stanco morto.

È un’immagine non sostenibile nel lungo periodo.

Potresti finire col creare aspettative irrealistiche che, a lungo andare, ti metteranno sotto pressione e alimenteranno stress e frustrazione. Come, per esempio, proporti per ogni nuova attività anche quando non hai ancora avuto il tempo di consolidare le competenze di base. E fallire miseramente.

Stai creando aspettative realistiche su chi sei e su cosa puoi offrire.

Il tuo benessere non è in opposizione alla tua professionalità. Anzi, è profondamente collegato.

 


 

Nel periodo di prova la chiave è la presenza, non la performance

Nel periodo di prova, più che dimostrare qualcosa, è utile esserci.

Esserci significa, non solo svolgere i propri compiti, ma essere mentalmente ed emotivamente coinvolto. Essere presente nelle conversazioni, curioso, disponibile a osservare e comprendere, cogliere le dinamiche. Costruire relazioni.

Fare domande per capire davvero come funzionano le cose, ricordare il nome di un collega e chiedergli come sta.

È questa l’attenzione che ti fa notare, non perché stai cercando di impressionare, ma perché stai veramente partecipando.

In conclusione:

Se ti senti sotto esame continuo, chiediti: da chi proviene questo giudizio? È davvero fondato?
Il periodo di prova non è solo un test per te, ma anche un momento in cui tu valuti se l’azienda è adatta a te.

  • Ti senti ascoltato nelle riunioni?
  • C’è spazio per esprimere opinioni?
  • I tuoi valori trovano risonanza nella cultura aziendale?

Se, ad esempio, ti accorgi che viene premiata solo la disponibilità a lavorare oltre l’orario, o che le nuove idee vengono sistematicamente ignorate, forse non è l’ambiente più adatto per crescere.

Hai il diritto di essere te stesso, e non una versione potenziata di ciò che pensi gli altri vogliano vedere.

Non sei sotto esame, sei in “costruzione”. Se vuoi affrontare il periodo di prova con equilibrio, determinazione e consapevolezza, prenota una sessione di coaching personalizzato: possiamo farcela insieme!