Leadership e collaboratori difficili: come gestire il passivo-aggressivo
Il tipico comportamento passivo-aggressivo si manifesta con azioni apparentemente neutre ma cariche di resistenza indiretta.
Il tuo obiettivo di leader dovrebbe essere trasformare tale comportamento distruttivo in un dialogo costruttivo, mantenendo un equilibrio tra supporto e fermezza.
Chi è il collaboratore passivo-aggressivo
Come ho scritto nel mio libro “Prima volta Leader”, i comportamenti passivo-aggressivi possono essere messi in atto da chiunque. Sono “normali”, anche da persone ritenute affabili e collaborativi.
È facile cadere in questi atteggiamenti quando siamo in preda alla frustrazione.
Come si comporta il collaboratore passivo-aggressivo? Evita le responsabilità con scuse poco convincenti. Ritarda, senza motivo apparente. Fa commenti sarcastici. La qualità del lavoro risulta mediocre.
Questo collaboratore non si oppone mai direttamente, ma trova modi allusivi per esprimere il suo malcontento. Opera sabotaggi sottili, errori apparentemente accidentali. Lancia frecciatine che destabilizzano l’ambiente. Lamentele passive anziché affrontare direttamente il problema.
Procrastina, fa errori o adotta un atteggiamento di finta accondiscendenza per boicottare passivamente le decisioni.
- “Ah, non sapevo fosse così urgente. Pensavo avessi più tempo.”
- “Ho fatto del mio meglio, ma sai, con tutte le cose che mi hai chiesto…”
- “Sì, certo, farò come dici tu. Anche se ho altre cose da fare.”
Valuta la situazione
Il comportamento passivo-aggressivo spesso nasce da insicurezze o frustrazioni personali. Prima di affrontarlo, fai un’analisi del contesto:
Sulla persona:
- Quali comportamenti specifici ho osservato?
- È un episodio isolato o ricorrente?
- Il collaboratore è insoddisfatto o insicuro?
Sulla tua leadership:
- Ho chiarito le aspettative e le mie responsabilità?
- Dedico abbastanza tempo al confronto?
- Ho dato un feedback costruttivo?
Sul team:
- Questo atteggiamento è rivolto solo a me o anche ai colleghi?
- Ci sono conflitti latenti?
Vuoi migliorare la comunicazione con il tuo team? Leggi il mio articolo su come dare feedback efficaci.
Cosa fare
Mantieni il controllo emotivo
Non reagire al sarcasmo o alle provocazioni.
Piuttosto che “Hai fatto apposta a consegnarlo in ritardo.” molto meglio “Non hai consegnato il rapporto entro la scadenza.”
Non prendere il suo comportamento sul personale. Ricorda che è un riflesso delle difficoltà del collaboratore, potrebbe non essere un attacco diretto a te.
Parla in modo diretto
Confrontati in modo rispettoso. Affronta il comportamento in una conversazione individuale e riservata, usando un tono neutro.
Descrivi i comportamenti osservati:
“Ho notato che spesso rispondi con sarcasmo durante le riunioni. C’è qualcosa che ti disturba in particolare?”
Incoraggia il collaboratore a esprimere le sue opinioni. Chiedi se ci sono problemi o preoccupazioni che non sono stati ancora discussi:
“Se hai un’opinione diversa, ti invito a condividerla direttamente con me. Sono disponibile ad ascoltarti.”
Stabilisci aspettative chiare
Definisci compiti e scadenze precise. Fornisci istruzioni dettagliate e verifica che siano comprese.
“Per questo progetto, vorrei che il lavoro fosse completato entro …. Hai tutto ciò che ti serve per portarlo a termine?”
Richiedi un impegno esplicito. Non accettare risposte evasive come “Sì, certo, lo farò.” senza verificare.
Spiega quali comportamenti non sono tollerati e quali sono le aspettative.
“Nel nostro team, ci aspettiamo una comunicazione costruttiva, senza sarcasmo o resistenze indirette.”
Monitora il comportamento
Segui i progressi. Fai check regolari per verificare che il lavoro proceda come richiesto.
Fornisci feedback immediati: “Il tuo commento nella riunione di oggi sembrava sarcastico. Vorrei che lavorassimo su una comunicazione più diretta.”
Imposta la tua leadership
Tolleranza-zero per comportamenti distruttivi. Se l’atteggiamento passivo-aggressivo danneggia il team o i progetti, intervieni fermamente “Se questi comportamenti persistono, dovremo affrontare il problema in modo più formale.”
“Quante volte hai parlato troppo o nel momento sbagliato, compromettendo la tua autorevolezza? Comunicare meglio e ispirare di più è possibile > scopri come con il coaching.”
Domande da fare nell’incontro individuale
Un colloquio privato è un’opportunità per affrontare il problema senza accuse e cercare soluzioni congiunte.
Per esplorare il suo stato d’animo:
- “Come ti senti riguardo al tuo ruolo e alle responsabilità che hai attualmente?”
- “Ci sono aspetti del lavoro o del team che trovi difficili o frustranti?”
Comprendere il suo punto di vista:
- “Ho notato che in alcune situazioni sembri meno coinvolto. Ti va di parlarmene?”
- “Ti senti ascoltato e supportato quando esprimi le tue idee?”
Per cercare soluzioni:
- “Se ci sono difficoltà, cosa possiamo affrontarle?”
- “Come possiamo migliorare la comunicazione tra noi?”
Chiudi l’incontro con un tono positivo: “Quali sono i tuoi obiettivi per il prossimo periodo? Come posso aiutarti a raggiungerli?”
Cosa non fare
- Non rispondere con rabbia o frustrazione: se reagisci con impazienza, alimenti il comportamento passivo-aggressivo.
- Non attaccarlo personalmente: evita etichette come “sei sempre negativo”. Concentra il discorso sui fatti.
- Non ignorare i commenti sarcastici: fingere di non sentire, rafforza l’atteggiamento. Affrontali con fermezza e chiarezza.
- Non affrontarlo davanti agli altri: metterlo in imbarazzo peggiora il clima e aumenta la sua resistenza.
Errore TOP da evitare con il collaboratore passivo aggressivo
L’errore più grave è reagire emotivamente, alimentando il conflitto.
Il collaboratore passivo-aggressivo cerca spesso una reazione emotiva per sentirsi in controllo o giustificare il proprio atteggiamento.
Mantieni la calma, sii chiaro e professionale. Concentrati sulla soluzione, non sul problema.
Un collaboratore difficile può minare la produttività del team e il tuo equilibrio. Vuoi capire come affrontare la situazione prima che peggiori? Scrivimi e troviamo la strada migliore per te.