Leadership e collaboratori difficili: come gestire il demotivato
Per gestire un collaboratore demotivato è importante capire le cause della demotivazione e adottare misure per ristabilire l’entusiasmo e l’impegno.
Chi è il collaboratore demotivato
Lukas consegna report con errori e analisi incomplete, che richiedono verifiche importanti da parte dei colleghi.
Ha accumulato diverse assenze non giustificate.
Arriva in ritardo, senza fornire spiegazioni adeguate.
Durante le riunioni, appare distaccato e poco interessato. Evita di partecipare alle discussioni e di contribuire alle idee. Non propone idee o soluzioni.
Lukas spesso si lamenta riguardo ai progetti assegnati e alla gestione del team, il suo ruolo, manifestando insoddisfazione in modo evidente.
Evita interazioni sociali con i colleghi. Durante le pause pranzo si isola e preferisce mangia da solo.
Valuta la situazione
Lukas potrebbe sentirsi non apprezzato.
Insoddisfatto delle sue attuali responsabilità, come per la mancanza di opportunità di avanzamento professionale.
Situazioni personali o problemi fuori dal lavoro potrebbero influenzare il suo stato d’animo e la sua motivazione. Come anche un ambiente di lavoro negativo o conflittuale. Chiediti:
- Quali sono le cause principali della demotivazione di Lukas?
- Come sta influenzando la demotivazione il lavoro e la performance del tuo collaboratore?
- Ho ricevuto feedback o segnali da parte del collaboratore riguardo alla sua demotivazione?
Identifica se ci sono aspetti dell’ambiente di lavoro o della gestione che potrebbero essere alla base del problema. Chiediti:
- Ci sono problemi organizzativi o di leadership (la mia) che potrebbero contribuire alla demotivazione del collaboratore?
Comprendi se ci sono disallineamenti tra le aspettative del collaboratore e gli obiettivi aziendali.
- Come posso migliorare la comunicazione e il supporto per aiutarlo a sentirsi più coinvolto e valorizzato?
- Quali sono gli obiettivi e le aspettative di Lukas, e come posso allinearli con gli obiettivi dell’organizzazione?
- Quali sono le migliori pratiche per creare un ambiente di lavoro che prevenga la demotivazione?
- Che tipo di feedback e riconoscimento sono stati dati al collaboratore fino ad ora?
Affrontare la demotivazione di un collaboratore come Luca richiede sensibilità e un approccio strategico per ripristinare l’entusiasmo e migliorare la sua performance.
Cosa fare
- Armati di pazienza
Se vuoi salvare il rapporto professionale e “ritrovare” il tuo collaboratore o dipendente devi consapevolizzare che non sarà una cosa veloce.
Ti prenderà tempo e, soprattutto, energie.
- Comprendi le cause della demotivazione
Parla direttamente con il collaboratore per capire le ragioni della sua demotivazione.
Crea uno spazio sicuro e riservato per una conversazione aperta. Chiedi cosa lo sta demotivando e ascolta attentamente le risposte (senza interrompere).
Analizza le cause principali della demotivazione e affrontale in modo mirato. Esamina aspetti come carico di lavoro, mancanza di sfide, riconoscimento insufficiente o problemi relazionali.
- Non reagire con emotività
L’emozionalità è cattiva consigliera.
Se, per il momento, non sei in grado di gestire e controllare la tua emotività, prendi tempo e aspetta di sbollire.
Meglio non approcciare qualcuno quando si è incavolati o agitati. Rischi di dire o fare qualcosa di sconveniente che può compromettere definitivamente il tuo rapporto lavorativo.
- Riconosci i suoi successi
Motiva il collaboratore riconoscendo i suoi successi e progressi, anche se piccoli.
Considera ricompense o incentivi per risultati raggiunti e per l’impegno dimostrato.
- Promuovi il coinvolgimento e la partecipazione
Coinvolgi il collaboratore nei processi decisionali e nelle iniziative del team per aumentare il suo senso di appartenenza e responsabilità.
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Domande da fare nell’incontro individuale
Quando parli con un collaboratore demotivato, è fondamentale fare domande che ti aiutino a comprendere le cause profonde della sua demotivazione.
Ascolta attentamente. Dimostra comprensione senza giudicare o minimizzare le preoccupazioni.
Potresti aprire l’incontro con:
- “Ho notato che sembri un po’ demotivato ultimamente e vorrei capire meglio cosa sta succedendo. Questo incontro è un’opportunità per discutere apertamente qualsiasi preoccupazione tu possa avere.”
Usa domande aperte per esplorare le cause e le possibili soluzioni.
- Cosa ti sembra particolarmente difficile o frustrante nel tuo ruolo attuale?
- Hai delle preoccupazioni riguardo al carico di lavoro o alle tue responsabilità?
- Come ti senti riguardo al tuo ruolo e alle tue responsabilità attuali?
Se vuoi identificare se la mancanza di opportunità di crescita potrebbe essere un fattore di demotivazione.
- Ci sono opportunità di crescita o di sviluppo che ritieni non siano state adeguatamente considerate?
Per scoprire se/quali fattori esterni al lavoro, stanno influenzando la motivazione, puoi chiedere:
- Come valuti il tuo equilibrio tra lavoro-privato? Ci sono aspetti che potremmo migliorare?
- Cosa potremmo fare per migliorare la tua esperienza lavorativa e aiutarti a sentirti più motivato?
In conclusione dell’incontro, potresti dire:
- “Grazie per aver condiviso queste informazioni con me. Lavoriamo insieme per affrontare queste problematiche e migliorare la tua esperienza lavorativa. Definiamo alcuni passi concreti che possiamo intraprendere.”
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Cosa non fare
- Non ignorare il problema
Sottovalutare la demotivazione, oltre a non risolvere il problema, può portare a una diminuzione della produttività e del morale del collaboratore.
Affronta la situazione in modo proattivo. Trova una soluzione condivisa.
- Non criticare, colpevolizzare o mortificare
Colpevolizzare o umiliare il collaboratore demotivato può avere (forse) un effetto immediato ma perde velocemente la sua efficacia.
Potrebbe invece aumentare il suo stress e farlo sentire sotto pressione, il che potrebbe ulteriormente minare la sua motivazione e il suo morale.
Utilizza un linguaggio costruttivo e orientato alla soluzione, concentrandoti sui fatti e su come migliorare la situazione.
- Evita le prediche
I sermoni non sono solo controproducenti perché contribuiscono a colpevolizzare una persona ma sono anche perfettamente inutili.
Dire a un demotivato di “tirarsi su” è come dire a una persona con una gamba rotta di alzarsi e di correre.
- Evita approcci via e-mail
Il tuo collaboratore deve avere la possibilità di difendersi personalmente e di far valere la sua opinione.
La critica via mail è più veloce, più diretta, meno coinvolgente, emotivamente, ma il feedback motivazionale si fa guardandosi negli occhi.
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Errore top da evitare con un collaboratore demotivato
L’errore top da non fare è non verificare le radici profonde della demotivazione.
Non offrire soluzioni poco rilevanti o troppo generiche che non affrontano le vere cause della demotivazione.
Ignorare la demotivazione impedisce di scoprire e implementare i cambiamenti che potrebbero migliorare la motivazione del tuo collaboratore.
Offrire un supporto mirato può portare a un miglioramento significativo nella sua motivazione e prestazione.