Il percorso di coaching: 9 credenze da sfatare. Subito – parte 2
Ci sono molte credenze preconcette sul coaching.
Alcuni di queste sono infondate. Veri e propri miti.
Queste opinioni si sono diffuse fino a radicarsi.
Ecco le principali credenze sul percorso di personal coaching che andrebbero sfatate. Subito.
1. “Non ho problemi. Sto lavorando bene. davvero. Non ho bisogno di un coach.”
Benissimo. Sono contento per te!
Anche se stai lavorando bene, il coaching non si concentra sui problemi e le difficoltà ma piuttosto sullo sviluppo delle potenzialità.
Il coaching è una formazione individuale all’avanguardia ideale se desideri qualcosa di più (più responsabilità, un livello più alto di efficacia come team leader o responsabile, un migliore equilibrio lavoro-privato ecc.).
Lavorare con un coach professionista (riservato e non giudicante) al di fuori della tua organizzazione può aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi in meno tempo e meno dispendio di risorse.
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2. “Ho delle domande e il coach mi dà le risposte.”
Esattamente il contrario.
Come coach ti pongo domande per aiutarti a scoprire e trovare le risposte “dentro di te”.
Una domanda ben ponderata può essere un valore immenso.
Il coaching non è consulenza.
Sei tu che devi rispondere alle domande.
Piuttosto che dirti cosa fare utilizzo vari approcci per tirare fuori le soluzioni dal “tuo interno”.
3. “Ho delle domande e il coach mi dà dei consigli”
Il coaching non comporta il dare consigli.
Piuttosto, si basa sul presupposto che le persone siano naturalmente creative,
e siano in grado di ottenere risultati migliori.
4. “Voglio risposte, voglio sapere cosa-fare e non sentirmi rivolgere domande.”
Le risposte sono dappertutto.
Non avrai problemi a recuperarle. Ti basta digitare.
E infatti ne trovi tante. Tantissime.
Purtroppo … le conosci già.
Le risposte che trovi sono generiche e tutt’altro che significative.
Il problema che (spesso) sono risposte standard e poco personalizzate.
Generiche e poco incisive.
Ecco perché è necessario un approccio individuale personalizzato sulle basi delle tue necessità.
I percorsi di coaching. Appunto.
5. “Posso semplicemente parlare con il mio migliore amico.”
A volte, un caro amico è la persona migliore per aiutarti a scavallare una situazione delicata.
Ma sarà difficile per lui/lei essere imparziale.
Non ti farà le domande difficili che “devono essere fatte”.
Il coach riuscirà a far emergere l’efficace prospettiva di un professionista, non coinvolto e non giudicante,
e per questo più efficiente.
6. Il coaching per essere efficace necessita di molto tempo
La realtà è esattamente l’opposto.
Se parliamo di obiettivi specifici il coaching è molto efficace in “dosi” brevi e mirate.
Ovviamente è irragionevole proporre miglioramenti importanti in un paio sessioni di coaching!
Per un obiettivo ampio e complesso (come potenziare la leadership e la comunicazione) è necessario discutere insieme la durata e la pianificazione.
7. Il personal coaching è costoso. È solo per grandi manager, atleti e professionisti famosi.
Potrebbe essere vero per alcuni coach altamente specializzati o molto famosi,
ma certamente non per tutti.
Nella mia esperienza, il costo non rientra nelle “resistenze”, perché le persone lo vedono i percorsi di coaching come un investimento su loro stesse.
Il focus è sulla crescita e lo sviluppo degli obiettivi personali.
8. Personal coaching è una specie di terapia
Questo è causa dei molti malintesi e danni d’immagine che ha subito il coaching nel corso degli anni.
È importante essere chiari …
l’analisi dei traumi passati esula dall’attività di coaching, che si basa prevalentemente sul presente e ciò che sarà il futuro.
Personalmente non propongo terapie, non curo disturbi o problemi psicologici.
Nel mio lavoro, se e quando è il caso, mi avvalgo della collaborazione e del supporto di colleghi professionisti (psicologo, psicoterapeuta, ecc..)
9. Il coaching non produce risultati
Il coaching è ottenere risultati!
Il percorso di personal coaching comporta la definizione e la pianificazione (di tutti i passi intermedi utili al raggiungimento) degli obiettivi.
Non si può parlare di percorsi di coaching senza parlare di risultati.