Il percorso di coaching: frasi che non ti dirò mai – parte 6

una sessione di coaching

 
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Le parole sono importanti.

Nella mia professione di coach durante le sessioni di coaching, le parole devono stimolare, ispirare e spronare
ma possono anche scostare, confondere o stancare.

Ci vuole attenzione, moderazione e competenza.

Una cosa è certa …
ecco 9 frasi che sicuramente non mi sentirai mai dire durante le mie sessioni di coaching:

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1. “Fai questo e non fare quello

Se c’è una cosa che (come coach) evito, accuratamente nelle sessioni di coaching è …
dirti cosa-fare, cosa-scegliere, dove-andare.

La responsabilità è tutta tua.
Solo tua.

Non è mia la responsabilità di risolvere i tuoi problemi oppure raggiungere i tuoi obiettivi per te.

Il mio obiettivo è sostenerti, sfidarti, ascoltarti, stimolarti, incoraggiarti, condividere feedback e offrirti qualsiasi altra cosa nel mio kit-di-strumenti per aiutarti a raggiungere gli obiettivi che sono importanti per te.

2. “Ecco le risposte che cercavi

Coaching non è consulenza.

A differenza di un consulente, che è assunto per fornire le risposte, non è nel ruolo del coach conoscere tutte le risposte e risolvere i problemi del cliente.

Il mio obiettivo di coach non è darti le risposte ma aiutarti a “scoprire le tue risposte”.
Sei tu che devi rispondere alle domande. Non io.

Sei tu che devi dare le risposte a domande che sembrano facili, ma (in realtà) non lo sono, per niente.
C’è un mondo dentro. Il tuo.

Provaci, dai, eccone alcune:

  • “Dimmi chi vuoi diventare?”
  • “Cosa ti aspetti da te stesso?”
  • “Che cosa stai aspettando?”
  • “Dimmi, dove stai andando?”
  • “Che cosa posso fare (veramente) per te?”

 


 

3. “Cercherò di essere breve, ti spiego

In una sessione di coaching non mi dilungo in lunghe e fumose teorie.
Anzi di teoria c’è né molto poca. Quasi niente.

La teoria è controproducente in questi casi.
Cercheresti di approcciare tutti i problemi in modo meccanico tentando di applicare quello che hai sentito.

I problemi che incontri nel lavoro non hanno niente a che fare con quello che hai studiato.
Te ne sei accorto, vero?

4. “Fai come se fossi un tuo amico

Chi ha un amico ha trovato un tesoro.
Inestimabile, aggiungo io.

Coaching non è amicizia.

Un caro amico/a (pur con la buona volontà e la buona fede) non ti farà le domande difficili che devono essere fatte, non sarà imparziale e non riuscirà a portare l’efficace prospettiva di un professionista.

Non coinvolto e non giudicante.
E per questo più efficiente.

 


 

5. “Scaviamo nel tuo passato per capire meglio

Coaching non è terapia.

Non si concentra sul passato, guarigione di profonde ferite emotive o risolvere i sintomi quali ansia o depressione, ad appannaggio di specialisti del settore.

Il coaching si basa prevalentemente sul presente e ciò che sarà il futuro.

6. In una sessione di coaching non sentirai frasi da pseudo-guru per “pompare” la tua motivazione

Nessuna sessione di coaching improntata solo su slogan motivazionale,
facili frasi a effetto o teorie sulla motivazione.

Come perché?

Se anche tu hai avuto, come tutti, problemi di motivazione, sai perfettamente che se qualcuno ti dà una pacca sulla spalla e ti dice: “Dai, forza motivati!” non ti sarà di grande aiuto.

7. “Scusa … rispondo un attimo a un’altra telefonata e poi continuiamo

Quando sono con te in una sessione di coaching,
sei l’unica persona con la quale interagisco.

Sono completamente focalizzato su di te.
Il tempo (che hai pagato) nelle sessioni di coaching è esclusivamente per te.

8. “Ecco una dritta miracolosa

Mi spiace … nessuna soffiata miracolosa o trovata geniale.

Non esistono.
Almeno secondo me.

Serve mettersi in gioco.
Altro che dritta miracolosa!

Ecco perché, nonostante la grande offerta di corsi, seminari, libri e blog imbattersi in grandi personalità è così difficile.

9. “Fidati di me” – “Credi in me

L’onestà e la correttezza non si dichiarano a parole,
ma solo attraverso fatti concreti.

Perché tutti questi proclami riguardo sincerità e integrità?

Essendo sicuro della mia proposta formativa, l’ultima cosa che penso è proclamare, annunciare e “mettere sul piatto” la mia correttezza e la mia professionalità.

Ho fiducia che trapeli attraverso i miei gesti, le mie parole,
i fatti o la mia consulenza.

Se c’è qualcosa che deve cambiare nel tuo “modo” di lavorare, prendi provvedimenti.
Investi su te stesso. Passa all’azione.

“Fai” coaching.