Leadership e collaboratori difficili: come gestire il solista
Hai un collaboratore che tende a lavorare da solo, evitando il confronto con i colleghi?
Se da un lato l’autonomia è un valore, dall’altro un atteggiamento troppo individualista può creare problemi nel team: mancanza di comunicazione, rallentamenti nei progetti e tensioni tra colleghi.
Come puoi gestire la situazione senza forzarlo, ma aiutandolo a integrarsi meglio nel gruppo?
Chi è il collaboratore solista
Immagina il tuo collaboratore Martino. È un professionista competente e indipendente, che porta a termine incarichi complessi senza bisogno di supporto. Tuttavia, il suo modo di lavorare crea difficoltà nel team:
- Lavora senza coinvolgere i colleghi, condividendo poche informazioni o aggiornamenti.
- Evita il confronto, non chiede feedback né partecipa attivamente alle riunioni.
- Comunica solo a lavoro finito, rendendo difficile il coordinamento con gli altri.
I suoi colleghi si sentono esclusi e poco coinvolti, con il rischio di frustrazione e perdita di motivazione.
Inoltre, la mancanza di comunicazione può causare ritardi e problemi di allineamento nei progetti, con modifiche dell’ultimo minuto che impattano sull’efficienza del team.
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Valuta la situazione
Prima di intervenire, è fondamentale capire il perché di questo comportamento. Poniti alcune domande:
- È una scelta personale o nasce da una mancanza di fiducia nel team?
- Sta creando problemi reali o il suo stile di lavoro è comunque efficace?
- Qual è la percezione del team nei suoi confronti?
- Quali potrebbero essere le conseguenze se il comportamento non cambia?
Se il collaboratore si isola per mancanza di chiarezza nei ruoli, esperienze negative passate o semplice preferenza personale, il tuo approccio dovrà adattarsi di conseguenza.
COSA FARE
L’obiettivo non è cambiare la sua natura, ma trovare un equilibrio tra autonomia e collaborazione.
Riconosci e valorizza la sua autonomia
Evita di trattare l’indipendenza come un difetto. Mostragli che apprezzi il suo approccio, sottolineando i successi che ha ottenuto lavorando in autonomia.
Fallo sentire valorizzato prima di introdurre cambiamenti nel suo modo di lavorare.
Incoraggia una condivisione graduale
Chiedigli di aggiornare il team con piccoli report sui progressi.
Inizia con un formato che lo metta a suo agio: aggiornamenti scritti, brevi call o momenti di confronto strutturati.
Assegna ruoli che richiedono collaborazione
Coinvolgilo in attività che necessitano interazione con i colleghi.
Non imporgli subito un cambiamento drastico, ma offrigli progetti che combinino lavoro autonomo e di squadra.
Affidagli un ruolo di leadership
Dargli la responsabilità di coordinare un progetto può aiutarlo a vedere il valore della collaborazione.
Essere un punto di riferimento per il team lo spingerà a sviluppare soft skills come comunicazione e ascolto.
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Domande da fare nell’incontro individuale
Per comprendere meglio il punto di vista del collaboratore solista, poni domande che stimolino il dialogo:
- “Hai incontrato difficoltà nel lavorare con il team?”
- “Come possiamo migliorare la comunicazione e la collaborazione?”
- “Quali aspetti del lavoro di gruppo trovi più difficili?”
- “Come possiamo bilanciare la tua autonomia con le necessità del team?”
L’obiettivo è creare un confronto costruttivo, senza farlo sentire sotto accusa.
Cosa non fare
- Forzare la collaborazione senza una transizione graduale.
- Criticare pubblicamente il suo comportamento, rischiando di metterlo sulla difensiva.
- Presumere che sia un problema personale, senza considerare difficoltà organizzative o mancanza di chiarezza nei ruoli.
- Isolarlo ulteriormente o assecondare completamente il suo atteggiamento.
Errore TOP da evitare
L’errore più grande? Ignorare il problema o lasciare che continui a lavorare in solitudine.
Questo può portare a due conseguenze negative:
- Il collaboratore si sentirà escluso e potrebbe perdere motivazione, arrivando a cercare opportunità altrove.
- Il resto del team percepirà il suo comportamento come un “permesso” a lavorare individualmente, mettendo a rischio la cultura collaborativa aziendale.
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Un collaboratore solista può essere una risorsa preziosa, se guidato nella giusta direzione. Il segreto è valorizzare la sua autonomia, ma anche aiutarlo a sviluppare un approccio più collaborativo.