Crescere in azienda: dovrai gestire invidie e solitudine

crescere in azienda

Foto di Andrea Piacquadio da Pexels

Kevin ha sempre rincorso nella leadership i momenti più gratificanti.
Soddisfazione, successo, senso di realizzazione e benessere economico.
Kevin vuole crescere in azienda.

Non è (almeno non ancora) consapevole che niente sarà mai più lo stesso.

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Ci saranno tante responsabilità.
Lo stress, stanchezza fisica e mentale diventerà regola quotidiana.

Le scadenze e gli obiettivi sono esami continui. C’è sempre un progetto che deve essere consegnato.

Giorni lavorativi o no, giorno o notte, c’è sempre qualcosa che aspetta di essere concluso.
La mente non sarà mai più sgombra dai pensieri e dalla responsabilità.

Crescere in azienda a volte è tutt’altro che facile

Senza mancare di rispetto per i lavori usuranti.

Come ho scritto nel mio libro “Autorevolezza strategie e tecniche per diventare il riferimento carismatico dei tuoi collaboratori e colleghi” non importa se hai studiato tanto, poco conta se dirigi 2 o 200 collaboratori.

Essere leader non è (e non sarà mai) comodo.
La leadership riguarda più il tuo modo di essere che il ruolo sul tuo biglietto da visita.

Sei cosciente che non tutti saranno collaborativi? (dato che non tutti vogliono crescere)
Nasceranno gelosie e tensioni.

Qualcuno ti metterà il bastone tra le ruote,
screditandoti e parlando male di te.

Denigrando. Screditando. Per proteggere la sua fragile autostima.
Soprattutto quando pensa che lo potrai fare apparire inadeguato e maldestro sul posto di lavoro.
È un modo per riportarti a terra e impedirti di apparire migliori.

La ricompensa (riconoscimento) e il costo (antipatia e maldicenza) camminano sottobraccio.

Il sospetto, la gelosia e l’ostilità verso chi sembra migliore sono aspetti radicati nella nostra personalità.

Kevin avverte un pericoloso senso di solitudine

Si confida spesso con un amico, sovente ne parla anche con la sua compagna (e così le informazioni “escono” dall’azienda).
 


 
Ha paura di non farcela poiché ancora non conosce bene il mondo aziendale. Ha paura di fare passi falsi.

In un ambiente in cui tutti sanno come muoversi, si sente spesso solo.
Non sa come comportarsi.

Di fronte a un problema difficile da risolvere o una decisione delicata, Kevin lamenta come la gerarchia della sua impresa non lo sostenga. Ancora meno il suo capo diretto.

Prova frequentemente un sentimento di isolamento.
Ha difficoltà a smettere di pensarci al di fuori del lavoro.
Crede che potrebbe essere osteggiato, perché si ritiene (con poca umiltà a dire il vero) “uno che pensa avanti rispetto agli altri”.

Se vuoi crescere in azienda, l’affermazione personale rischia di diventare il successo di vita,
prova del tuo valore e indice della tua autostima.

Una sana ambizione si trasforma in un logorante confronto con gli altri,
all’insegna del puro arrivismo.

Non controllare i giudizi

È impossibile.

Il comportamento e l’atteggiamento degli altri sono inevitabilmente al di fuori del tuo controllo.
Per quanto tu possa essere disponibile, gentile e benvoluto ci sarà sempre qualcuno che ti criticherà,
biasimerà e cercherà di rovinarti una bella giornata di sole.

Queste persone possono risultare negative e distruttive per il tuo benessere.

Se cerchi di controllare e neutralizzare giudizi, critiche e malelingue otterrai solo …
ansia, frustrazione e rabbia.

Quando accetti di non controllare o assecondare critiche e giudizi, vuol dire che scegli di essere saggio e concreto.

 
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Prendi così coscienza di un dato di fatto, una parte integrante della nostra vita …
prima lo consapevolizzi meglio è!

L’invidia può spingere alcune persone a comportarsi in modo scorretto

Anche irrispettoso e vigliacco.

Potresti diventare vittima di pettegolezzi, esclusione o sabotaggio (sottile o diretto).
Diventare un leader vuol dire anche questo!

In privato, con calma incoraggia il tuo denigratore a parlare onestamente.
Non aprire il dialogo con frasi tipo “Ehi, Qual è il tuo problema?” perché ti fa sembrare subito inquisitore e conflittuale.

La persona si metterà sulla difensiva,
diventa un rimpallo di negazioni e tutto si conclude senza ottenere nulla di costruttivo.
Meglio iniziare con un esplorativo “Ho notato una frattura fra noi … “.

Se necessario, evidenzia che la sua condotta potrebbe danneggiare le prestazioni generali del team. Offri la tua collaborazione per proporre strade reciprocamente accettabili. Il rapporto potrebbe restare cordiale ma un certo distacco professionale è consigliabile per entrambi.

Quando ti senti spiazzato da un certo comportamento oppure non riesci a capacitarti di come invidia e gelosia possano portare a certe umane bassezze … ricorda la massima di Marty Rubin:

Il cane chiuso nel recinto abbaia
a quello che scorrazza liberamente.

Se vuoi crescere in azienda prendi le distanze dalle persone invidiose

Nel privato puoi allontanare le persone invidiose, sul lavoro questo non è sempre possibile.
 


 
Poni dei limiti nei rapporti con le persone negative che non puoi allontanare del tutto.

Non lasciarti coinvolgere dalle provocazioni.
Sii indifferente e non rispondere mai troppo a tono. Ignora i loro commenti, le loro provocazioni e i loro tentativi di trascinarti in sfide competitive.

Difendersi dall’invidia non è poi così difficile.
Occorre farsi coinvolgere il meno possibile ed essere un po’ menefreghisti.

Resta focalizzato sui tuoi obiettivi.
Non farti destabilizzare. Resta sulla tua strada, il tuo percorso.
Non dimenticarlo mai!