Parlare da leader: come essere migliore dei tuoi colleghi

parlare da leader

Foto di Henri Mathieu-Saint-Laurent da Pexels

Con una comunicazione adeguata crei una visione nel futuro,
spieghi con efficacia situazioni delicate e complesse, mostri soluzioni (che altri non vedono).

Susciti ispirazione.

Questo non accadrà … se la tua comunicazione è blanda, casuale o vaga.

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Pensa attentamente alle parole che scegli.
Devi essere specifico, concreto ed evocativo.

Come ho scritto nel mio libro “Autorevolezza strategie e tecniche per diventare il riferimento carismatico dei tuoi collaboratori e colleghi” il linguaggio della leadership, per sua stessa natura, deve essere semplice ma audace.

Prima di parlare da leader (in modo formale o informale) chiediti: “Cosa sta succedendo?” e “Cosa voglio?”

Se non sai cosa vuoi (o peggio, vuoi perseguire obiettivi egocentrici), dovresti rimanere in silenzio finché non sei pronto ad articolare una visione più ampia.

L’importante non è quello che dici ma COME lo dici

Probabilmente investi più tempo a sviluppare abilità e competenze.
Meno a sviluppare le tue abilità personali.

Il modo in cui parli, ti presenti, comunichi, è più importante del tuo talento.
La tua voce è il “veicolo” che spinge le persone ad ascoltarti.
A prendere sul serio te e le tue parole.

Gli studi hanno dimostrato che l’87% delle opinioni che le persone si formano quando parlano, per esempio, al telefono, si basano sul tono della voce.

Solo il 13% si fonda sulle parole che realmente utilizziamo.
Non è ciò che diciamo. Ma piuttosto come lo diciamo.

La correttezza non si proclama

  • “Fidati”
  • “Credimi”

Sono frasi fatte, con le quali pensi di colpire favorevolmente, di solleticare la fiducia della persona, rivestendoti con un’area di sincerità e di onestà.

Alla fine, ottieni l’effetto contrario,
l’interlocutore è portato a pensare che queste frasi confezionate le tiri fuori proprio nei momenti di difficoltà o per “spingere” la tua richiesta.

Queste affermazioni sono degradanti per la tua professionalità.

Quando sei sicuri della tua proposta, servizio o offerta, l’ultima cosa che pensi è di mercanteggiare o “mettere sul piatto” la tua serietà e professionalità.

 
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Se vuoi parlare da leader non dichiarare la tua competenza

Non proclamare la tua correttezza, lascia che parli di te attraverso i tuoi gesti,
le tue parole o la tua presenza.

Se proprio devi dimostrarla, porta esempi concreti di situazioni realmente accadute che mostrino in che modo ti sei comportato o come hai reagito.

Questo vuol dire parlare da leader.

Non usare negazioni

Evita di presentare le tue idee usando negazioni tipo:

  • “Non so se questo funzionerà … “
  • “Spero che i risultati non saranno …”
  • “Ho ragione, vero?”
  • “Mi capisci?”.

Invece di dare un motivo a chi ti ascolta di dubitare di quello che stai dicendo,
presenta i tuoi pensieri senza alcun giudizio. Lascia agli altri la libertà di decidere quello che vogliono.

Anche questo vuol dire parlare da leader.

Sarai sorpreso di quanto gli altri si fidano di te, se tu ti fidi di te stesso.

 
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Parlare da leader: evita parole dispersive, troppi intercalari e superlativi

  • “Quindi … quindi …”
  • “Giusto?”
  • “Vero?”
  • “Ehm. Ehm …”
  • “Incredibile”,
  • “Sorprendente”
  • “Fantastico”

Non utilizzare queste parole in continuazione durante la conversazione.

Se le dici spesso, morditi la lingua perché tutte queste espressioni nascondono indecisione e ti fanno perdere credibilità.

I superlativi esagerati cancellano il vero significato. Quando dichiari regolarmente che tutto è fantastico,
in realtà non lo è.

Evita dichiarazioni banali ed enfatizzate,
piuttosto spiega l’azione e la reazione in un linguaggio semplice.

Piuttosto che utilizzare paroloni spiega i fatti in modo chiaro, avvincente, con i dati giusti.
Non lodare gli altri con parole generiche e scontate.

Non sforzarti di piacere

Evita di “addolcire” il tuo messaggio.

Il bisogno di essere carini o di ingentilire il messaggio ti induce a utilizzare parole dispersive,
che tolgono energia e incisività al tuo messaggio.

 


 

Non siamo attratti da chi fa di tutto per piacere, “colpire”, impressionare, per conquistare.

Se ti sforzi di piacere agli altri, sei in qualche modo poco sicure di te. Hai bisogno di “conquistare” l’affetto e l’approvazione degli altri.

Piacere alle persone non dovrebbe essere un tentativo, uno sforzo, un calcolo, un risultato, un processo, non dovrebbe essere qualcosa che noi facciamo, ma soltanto qualcosa che … succede.
Punto.

Non utilizzare di continuo intercalari

  • “Giustappunto; In definitiva …”
  • “Dico bene? Vi pare? Non è vero?”
  • “Essenzialmente, Naturalmente, Sicuramente, Sostanzialmente”

Gli intercalari, ovvero inserire una parola o una breve frase che in realtà non c’entrano proprio nulla,
sono molto diffusi nel parlare quotidiano.

Il fenomeno aumenta quando non si sa che dire, si è costretti a farfugliare qualcosa a proposito (o sproposito),
senza pensare al collegamento con la frase in cui è inserito.

Vuoi parlare da leader? Non ripeterti

Pensi che più ripeti un concetto più convinci chi ti ascolta?

Se tendi a ripetere i concetti,
sembra che “non ti fidi” di quel che dici. Più lo ripeti più diventi dispersivo. Annoi chi ti ascolta.

Ripetere continuamente crea dispersione. Porta a non arrivare mai al dunque.

Frasi ricche di dettagli portano il discorso lontano dalla meta. Ti fanno perdere incisività e autorevolezza.

 
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Parla “chiaro”

Quando l’argomento diventa importante o difficile, a volte, siamo portati a evitare di fare il punto perché “parlare chiaro” vuol dire dichiarare il pieno impegno (e coraggio) personale.

I leader a volte “si tirano indietro” esprimendosi in modo generico: “Dipende dalla squadra” o “Questa è una situazione piuttosto difficile”.

Non utilizzare questo linguaggio fiacco. Usare un linguaggio chiaro aumenterà il tuo coraggio collegandoti più pienamente a ciò di cui hai bisogno e vuoi dire.

Usa deliberatamente un linguaggio concreto e accurato,
ne seguirà chiarezza.

Cogli l’attimo, perché sta a te usare il miglior linguaggio di leadership possibile.
Parla “bene”.

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